Il progressivo depotenziamento dell’ospedale cittadino, ormai definito dai cittadini come una “scatola vuota”, sulla scorta delle recenti dimissioni dell’urologo Alberto Ventrice, ha spinto diversi comitati civici a riunirsi a Parghelia per dare vita a un coordinamento territoriale volto a difendere il diritto alla salute e reagire al rischio di definitivo smantellamento del presidio ospedaliero. L’incontro, partecipato da numerosi cittadini e rappresentanti delle realtà civiche più attive del territorio, ha segnato l’avvio di un percorso di cittadinanza attiva e di rete tra comitati. Presenti, tra gli altri, l’Osservatorio “Città Attiva” di Vibo Valentia, il Comitato civico “Costa degli Dei” e il Comitato “San Bruno” di Serra San Bruno, realtà impegnate da anni in azioni di sensibilizzazione e denuncia delle criticità del sistema sanitario provinciale.

Negli ultimi mesi la situazione dell’ospedale tropeano è peggiorata: «La sala operatoria è ferma da settimane, il reparto di Urologia è chiuso, e gran parte dei servizi essenziali sono stati ridotti o trasferiti. Tutto ciò – denunciano i comitati – rappresenta una lesione grave del diritto costituzionale alla salute e un colpo inferto a un territorio già penalizzato da anni di tagli, disorganizzazione e carenze di personale».

Dalla riunione è emersa la volontà di «organizzare a breve una prima assemblea pubblica a Tropea, aperta alla cittadinanza, alle associazioni e agli studenti, con l’obiettivo di costruire una manifestazione popolare e di avviare un percorso di mobilitazione costante» con l’obiettivo di «fare pressione sulle istituzioni competenti affinché venga finalmente applicato il Decreto del commissario ad acta del 2016», che prevedeva il potenziamento del presidio ospedaliero tropeano con personale, reparti e servizi adeguati.

«Quello che intendiamo creare – spiegano i promotori – è un percorso che abbia continuità e non si limiti a un gesto simbolico. Vogliamo un coordinamento stabile tra realtà provinciali e utilizzeremo ogni strumento democratico, compresa la mobilitazione regionale, per far valere il diritto alla salute nella provincia di Vibo Valentia». I comitati sottolineano inoltre come le cause del declino della sanità pubblica calabrese affondino «in scelte politiche nazionali e regionali, dal piano di rientro ai criteri di ripartizione dei fondi, fino al crescente peso della sanità privata». Da qui l’appello finale: «Senza la partecipazione attiva dei cittadini non sarà possibile cambiare le cose. Invitiamo chiunque condivida questa battaglia a contattarci e unirsi al nostro percorso comune: costadeglideisanita@libero.it».