Gianfranco Tomao spiega che di fronte a difficoltà oggettive non resta che rimodulare il servizio per garantire una copertura ottimale del territorio, ma se ne riparlerà dopo le elezioni: «Nessuno vuole ridurre le postazioni ma certi problemi richiedono decisioni responsabili»
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A un mese dal suo insediamento, il commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Gianfranco Tomao, ha avviato una ricognizione sulle criticità del sistema sanitario provinciale. Il primo dato emerso è la grave carenza di medici sul territorio. Un problema che mette a dura prova i servizi essenziali, a partire dalla continuità assistenziale, le ex guardie mediche.
«La norma - spiega Tomao - prevede un medico ogni 5mila abitanti. È chiaro, però, che la sua applicazione deve fare i conti con le risorse effettivamente disponibili. E a Vibo i medici sono pochi».
La riorganizzazione sul tavolo dei sindaci
L’ipotesi di una riorganizzazione del servizio è condivisa non solo dall’Asp, ma anche dai sindaci del territorio. Il tema sarà discusso ufficialmente nella prossima conferenza dei sindaci, in programma subito dopo le elezioni. Anche perché le prime indiscrezioni che ventilavano una riduzione delle guardie mediche da 41 a 30 ha scatenato immediatamente polemiche che ben si prestano alla campagna elettorale.
«Non è stato deciso nulla – precisa il commissario – non c’è neppure una bozza. Tutto ciò che è stato detto finora sono soltanto supposizioni. Ovvio che nessuno vorrebbe ridurre le postazioni di guardia medica, ma alcune sono già sguarnite proprio per la penuria di professionisti. Da qui la necessità di rimodulare i servizi di continuità assistenziale affinché la copertura, in presenza di oggettive difficoltà, sia ottimale».
Tomao sottolinea di lavorare in stretta collaborazione con il commissario Gianluca Orlando e con il team dell’Asp: «La nostra intenzione è quella di elaborare una proposta da presentare al comitato ristretto dei sindaci. Solo dopo i loro suggerimenti potremo avviare l’iter di riorganizzazione».
Una carenza strutturale: mancano almeno 10 medici
Il nodo resta quello delle risorse umane. Secondo le stime dell’Asp, mancano all’appello almeno dieci medici per poter garantire un servizio efficiente.
«Per fronteggiare l’emergenza – aggiunge Tomao – stiamo utilizzando figure temporanee, come medici specializzandi o iscritti al corso regionale di medicina d’urgenza. Tuttavia la loro disponibilità dipende dagli impegni formativi».
«Non lasceremo sguarnito il territorio»
Il commissario rassicura i cittadini: «Non lasceremo sguarnito il territorio, questo è chiaro. Se non riuscissimo a coprire tutti i posti, terremo conto della distanza e della viabilità. In caso di accorpamenti, informeremo subito la cittadinanza attraverso i sindaci. Nulla sarà lasciato all’incertezza».




