«Assistiamo all’ennesimo scippo dei diritti dei vibonesi ad avere un sistema efficace di assistenza alla salute». È quanto dichiara il sindaco di Mongiana, Francesco Angilletta, in merito alla proposta dell’Asp di Vibo Valentia di ridurre le postazioni di guardia medica sul territorio provinciale, passando dalle attuali 41 a 30.

Una decisione che, secondo il primo cittadino, «invece di migliorare le condizioni, le peggiora, senza neanche tentare di mantenerle». Un attacco diretto, quello di Angilletta, non solo all’Azienda Sanitaria, ma anche ad alcuni esponenti istituzionali, in particolare al sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco, componente del comitato ristretto della conferenza dei sindaci sulla sanità.

«Sorpresa tra le sorprese», scrive Angilletta, «c’è un sindaco che addirittura accoglie con favore questa proposta e la rivendica quasi come un risultato personale per la propria comunità». Da qui la polemica: «Forse il sindaco Marasco sa qualcosa che noi umili sindaci dei piccoli comuni dell’entroterra non siamo degni di conoscere?»

Il sindaco di Mongiana si dice anche sorpreso dal tempismo della presa di posizione: «Non comprendo il senso di questa dichiarazione in piena campagna elettorale, quando i sindaci si erano accordati tutti sulla opportunità di discutere della proposta dopo le elezioni, evitando strumentalizzazioni».

Non manca l’autocritica per aver rotto questo accordo: «Tranne me oggi. E di questo mi scuso con tutti, ma non si può tollerare questa arroganza. Non più».

Angilletta non usa mezzi termini: «Sono disgustato da così tanta egocentricità e autoreferenzialità. Sono sdegnato da questa spasmodica ricerca nell’ottenere per sé togliendo ad altri».

Infine, l’appello diretto al sindaco Marasco: «Nella conferenza dei sindaci lui rappresenta tutti i comuni. Se poi intende solo rappresentare il suo, faccia un passo indietro e si dimetta dal comitato ristretto».

Il sindaco di Mongiana ricorda infine che già in passato la conferenza dei sindaci si era opposta a qualsiasi proposta di taglio alle guardie mediche. «Auspico che questa condizione non sia cambiata», conclude.