Il referente Siedp per la Calabria scrive alla Regione evidenziando come la misura crei «disparità di trattamento, problemi a chi è già formato sul percorso terapeutico e spreco di denaro»
Tutti gli articoli di Sanità
PHOTO
Il dottor Nicola Lazzaro, pediatra diabetologo e referente per la Calabria della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp), ha sollevato un'accesa polemica contro l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. In una nota indirizzata al dipartimento Tutela della salute e al commissario ad acta per il Piano di rientro della Regione Calabria, Lazzaro denuncia una decisione che metterebbe in grave difficoltà i pazienti diabetici già in cura.
La controversia nasce da una «direttiva dell'Asp di Vibo Valentia, prot. n. 49357 del 7 agosto 2025, che stabilisce due percorsi di prescrizione differenti per i dispositivi medici. Per i nuovi pazienti – ha evidenziato in un comunicato stampa il dottore Lazzaro –, lo specialista diabetologo può motivare la scelta di uno strumento non incluso nella gara d'appalto con una relazione clinica dettagliata. Fin qui tutto bene», scrive Lazzaro.
La parte della direttiva che desta «maggiore preoccupazione» riguarda invece i pazienti che già utilizzano dispositivi non inclusi nella gara e forniti in comodato d'uso dall'Azienda. Per questi infatti, «l'Asp ha stabilito che il materiale di consumo sarà fornito solo fino al 31 ottobre 2025». Una nota che invita i medici a convocarli per «sostituire gli strumenti in uso e istruirli all'utilizzo di nuovi».
Lazzaro critica questa decisione, ritenendola «inaccettabile» oltreché una vera e propria «disparità di trattamento». Sottolinea inoltre come i pazienti abbiano «già investito tempo e risorse per imparare a usare i loro microinfusori e sensori», e che costringerli a un «nuovo percorso formativo rappresenta un problema significativo». Inoltre, il medico denuncia un «dispendio di risorse economiche e assistenziali, dato che si dovrebbero sostituire microinfusori prima della loro scadenza contrattuale, che di solito è di quattro anni».
La Siedp, che si è «da sempre impegnata a tutelare i diritti e a promuovere un'adeguata assistenza per i ragazzi con diabete», chiede quindi un «intervento urgente della Regione e del commissario ad acta» al fine di «garantire il materiale di consumo ai pazienti fino alla scadenza del contratto d'uso e che la scelta di proseguire con lo stesso trattamento rientri nello stesso percorso dei nuovi arruolamenti». Il dottore Lazzaro ha poi concluso il proprio comunicato stampa ribadendo che «non c’è, infatti, una tecnologia che possa andare bene per tutti» e che «in altre regioni lo specialista diabetologo può scegliere lo strumento più idoneo sulla base di giustificazioni documentate, anche se non fa parte della gara d'appalto».

