La coordinatrice dell’Osservatorio civico evidenzia la ripida discesa sulla quale sono avviati molti servizi sanitari provinciali: «Sospesa pure la reperibilità notturna nel reparto di Ortopedia dello Jazzolino. E a Tropea va sempre peggio»
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«Ancora tanti bei regali sotto l’albero di Natale della sanità vibonese». È un sarcasmo amaro quello che usa Daniela Primerano, tra le coordinatrici dell’Osservatorio civico Città Attiva, per commentare la chiusura dell’ambulatorio di Neurologia a Vibo.
«Apprendiamo della chiusura dell’ambulatorio e nei giorni scorsi abbiamo saputo anche della sospensione della reperibilità notturna in Ortopedia e, ancora una volta, del servizio di fisioterapia sempre in Ortopedia. Da Tropea non si hanno migliori notizie. L'unico psichiatra presso il Centro di Salute mentale è prossimo alla pensione, a gennaio. Il Servizio per le dipendenze è gestito solo da due assistenti sociali, Pizzo ancora resiste, ma senza la presenza di un medico».
Questo il quadro a tinte fosche che traccia Primerano, che recentemente, insieme ad altri cittadini, ha protestato davanti all’ospedale del capoluogo per sollecitare nuovamente interventi decisivi da parte di Regione e Asp.
«A chi ricopre ruoli di responsabilità e rimane a guardare di fronte a tutto questo, senza fiatare - conclude con lo stesso approccio sarcastico dell’inizio -, dedico questi versi de ‘Il sabato del villaggio’ di Giacomo Leopardi: “Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo'; ma la tua festa ch'anco tardi a venir non ti sia grave”.



