L’ex consigliere comunale di Tropea si è rivolto al presidente della Regione denunciando il collasso del sistema e il progressivo depotenziamento dei nosocomi costiero e di Serra San Bruno
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Una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, accende il dibattito sulla gestione della Sanità vibonese e sulla possibile assenza del governatore alla riunione convocata per mercoledì 3 dicembre dal prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo. A firmarla è Antonio Piserà, ex consigliere comunale di Tropea, che denuncia «un territorio allo stremo» e definisce l’eventuale mancata partecipazione del presidente «una ferita politica, istituzionale e morale». Nel documento, Piserà sostiene che la Sanità provinciale «non è un problema amministrativo, ma un’emergenza che minaccia sicurezza e dignità dei cittadini». L’ex consigliere apprezza l’iniziativa della Prefettura, che ha chiamato al tavolo Asp, sindaci, ordini professionali, sindacati e rappresentanze civiche: «Un atto di responsabilità e rispetto verso un territorio umiliato da anni», afferma.
Il caso Tropea: «Ospedale svuotato pezzo dopo pezzo»
Una lettera che punta i riflettori sul presidio ospedaliero di Tropea e che, sottolinea Piserà, «è ulteriormente indebolito dal nuovo Piano sanitario: Urologia cancellata, Dialisi al limite operativo, Pronto soccorso cronicamente sotto organico, reparti frammentati e specialistiche mancanti. Una situazione – sostiene – incompatibile con il ruolo turistico della Costa degli Dei».
Serra San Bruno «presidio dimenticato»
Criticità analoghe vengono poi evidenziate anche per l’ospedale di Serra San Bruno, descritto anch’esso come una «struttura allo stremo, con personale ridotto e servizi incerti. Un territorio montano fragile e oggi completamente esposto al rischio», scrive ancora Piserà. E poi, incalza a Occhiuto: «Il commissario ad acta è lei: non può delegare». Perché il nodo centrale della lettera riguarda appunto la riunione del 3 dicembre e Piserà ricorda che il tavolo in Prefettura «è convocato per il commissario ad acta della sanità calabrese, ruolo che coincide con la figura del presidente regionale: delegare significherebbe sottrarsi alle proprie responsabilità».
Poi, l’appello finale al presidente della Regione: «Venga a Vibo e guardi negli occhi questa provincia. Guardi personalmente quanto la realtà quotidiana sia caduta tremendamente in basso e chiarisca il destino dei reparti, i tempi della stabilizzazione del personale e il futuro dei presidi sanitari di Tropea e Serra San Bruno. il Vibonese non vuole slogan, vuole fatti», afferma Piserà, chiedendo «presenza e rispetto» e ribadendo che la provincia «non accetta più assenze né propaganda». La lettera, rilanciata come ennesimo appello pubblico, continua ad alimentare il dibattito sulla situazione sanitaria territoriale e sulle attese per l’incontro a Vibo, considerato cruciale da amministratori, cittadini e associazioni.




