«Altro che libro dei sogni», esordisce così l’ex responsabile amministrativo del distretto sanitario di Serra San Bruno, Fioravante Schiavello, commentando l’Atto aziendale approvato dalla commissione straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia con delibera n. 505 del 5 novembre 2025. Documento strategico che ridisegna l’organizzazione, le funzioni e gli obiettivi dell’Ente. Nella sua disamina, Schiavello si concentra su ciò che, a suo dire, nell’atto aziendale non c’è, con riferimento specifico all’ospedale di Serra. «I sogni – scrive – a volte si avverano. Questo atto aziendale, invece, per i cittadini vibonesi è una presa per i fondelli. E lo è soprattutto per quelli di Serra San Bruno e dei paesi limitrofi, perché l’ospedale di zona disagiata viene a perdere servizi importanti che lo porteranno verso la definitiva chiusura». Secondo Schiavello, il documento di circa sessanta pagine «dice bene e razzola male», rivelandosi «una fake news tanto di moda negli ultimi tempi». Nel mirino finiscono in particolare le scelte relative all’organizzazione dei servizi del presidio ospedaliero serrese.

Ed elenca una serie di criticità che, a suo dire, mettono in pericolo la tenuta del nosocomio. Dialisi e Anestesia: «Come mai non c’è traccia, nell’organigramma aziendale, dei servizi di Dialisi e Anestesia? Come pensate di dializzare i trenta e più pazienti che oggi vengono curati a Serra? La gente è disperata». Anestesisti e urgenze: «Come si potranno affrontare le emergenze di Pronto soccorso, le Tac con contrasto e gli interventi chirurgici senza un medico anestesista?». Radiologia e Laboratorio analisi: «Volete chiarire cosa significhi una “struttura semplice di governance”? È forse un modo per abbandonare i servizi a sé stessi?». Direzione sanitaria: «Non può essere affidata a chi non è specialista in Igiene e Medicina preventiva. Si tratta di un ruolo con grandi responsabilità». Recupero e riabilitazione: «Da più di quindici anni ci propinate una struttura complessa mai realizzata. È così difficile prevedere il personale e bandire i concorsi?». Medicina generale: «Il reparto regge con coraggio e sacrificio, ma la carenza di personale è ormai insostenibile».

Schiavello accusa apertamente le amministrazioni regionali e i vertici sanitari che si sono succeduti dagli anni ’90: «L’ospedale di Serra lo hanno di fatto chiuso. Ma è la maniera che fa rabbia: una strategia silente, una sorta di eutanasia amministrativa». Per l’ex dirigente, il problema non è solo organizzativo ma politico: «Non si sostituisce il personale che va in pensione o si trasferisce, così si crea un vuoto che porta all’esaurimento del servizio». E conclude con un appello: «Alla popolazione di questa provincia non resta che una sola alternativa: la lotta. Unitariamente e senza campanilismi».