Il primo cittadino di Vibo Valentia in merito alle dimissioni dell’urologo parla di «segnale grave della crisi che attraversa la sanità del nostro territorio». E sottolinea la necessità di battersi come Conferenza dei sindaci
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Continuano a far discutere le dimissioni rassegnate dal dottor Alberto Ventrice, urologo dell’ospedale di Tropea. Un reparto, quello del nosocomio costiero, che serve l’intera provincia di Vibo Valentia e che negli ultimi mesi era stato portato avanti da due soli medici. Per il sindaco della città capoluogo Enzo Romeo, che interviene oggi sulla vicenda, si tratta «un segnale grave della crisi che attraversa la sanità del nostro territorio».
Il primo cittadino di Vibo sottolinea quindi «la necessità di batterci come Conferenza dei sindaci di Vibo Valentia per l'applicazione e la presa d'atto di ciò che la conferenza stessa ha approvato all'unanimità nel documento da me promosso. Vediamo ogni giorno gli effetti di un sistema sanitario indebolito da anni di commissariamenti, promesse non mantenute e carenze strutturali. Queste dimissioni, giunte per inadempienze organizzative e carenze strumentali, rappresentano un grave segnale per il sistema sanitario vibonese».
Romeo cita il documento approvato lo scorso giugno dalla Conferenza dei sindaci, che fotografava lo stato drammatico della sanità provinciale e promuoveva alcune soluzioni. Lo stesso documento, riferisce ora il sindaco di Vibo, «mette in evidenza la necessità di una componente amministrativa più efficiente e di un adeguato costante confronto con i primari e tutti gli operatori, necessario e nello stesso tempo indiscutibilmente doveroso».
«In simili circostanze, si rischia concretamente di perdere figure professionali altamente qualificate, la cui presenza è fondamentale per garantire prestazioni di livello e per la stessa sopravvivenza dei reparti. La perdita di risorse umane esperte si traduce, infatti, in una diminuzione della qualità dell’assistenza e può portare all’indebolimento o addirittura alla chiusura di interi reparti, con la conseguente abolizione di servizi essenziali per la comunità». Romeo si rivolge quindi direttamente a Ventrice, chiedendogli «di recedere dalla sua decisione, certamente previa presa in carico, da parte della triade commissariale, delle richieste e delle necessarie esigenze del reparto di cui Ventrice è responsabile. Continuerò ad insistere con i sindaci – conclude Romeo – per farci sentire con forza e determinazione, affinché i sacrosanti diritti dei cittadini vibonesi non vengano ancora una volta calpestati».



