venerdì,Aprile 19 2024

Tappa al porto di Vibo Marina per il nuovo pattugliatore della Guardia di finanza

La nave è di passaggio nello scalo vibonese in quanto assegnata alla sede di Taranto. Opererà prevalentemente a integrazione del dispositivo di sorveglianza costiera della Calabria

Tappa al porto di Vibo Marina per il nuovo pattugliatore della Guardia di finanza
Il nuovo pattugliatore della Gdf

La Guardia di Finanza ha in corso un ampio progetto di ammodernamento e potenziamento della propria componente navale, al fine di rafforzare in maniera più incisiva il ruolo istituzionale del Corpo sul mare.

Nell’ambito di questo processo, sostenuto in larga misura dalla disponibilità di fondi europei è stata concepita, progettata e realizzata una nuova tipologia di unità navale che pur inserendosi per concezione, architettura  e configurazione nel solco della tradizione delle realizzazioni navali della Guardia di finanza ne rappresenta una evoluzione sostanziale in grado di assolvere al meglio ai compiti di sorveglianza delle frontiere marittime delle Unione Europea, di prevenzione e contrasto dell’immigrazione clandestina e di repressione dei traffici illeciti sul mare.

Realizzata con maestranze italiane da cantiere nazionale di provata esperienza nella costruzione di imbarcazioni di grandi dimensioni, la nave è la prima della nuova classe di unità destinate a potenziare il dispositivo navale di altura del Corpo ed è stata assegnata alla sede di Taranto, presso il gruppo aeronavale omonimo, da dove opererà prevalentemente a integrazione del dispositivo di sorveglianza costiera della Calabria.

ll pattugliatore, realizzato in materiale composito, è lungo 44 metri e largo circa 9 metri, con un equipaggio di 22 militari, si caratterizza per le modernissime dotazioni tecnico-nautiche e le spiccate capacità operative, tra cui su tutte, l’elevata tenuta al mare anche in condizioni meteo marine avverse. È capace di operare continuativamente a 40 nodi (75 km/h) e dispone di un’autonomia adeguata a consentirne un impiego prolungato nei teatri operativi delle acque nazionali e internazionali.

La sosta nel porto di Vibo, intermedia nella rotta per raggiungere la sede di servizio ha un particolare significato in quanto, unica tappa in questa rotta sottolinea simbolicamente l’attenzione del Corpo al contesto calabrese e perché l’unità è comandata da un giovane ufficiale originario proprio della località vibonese, il capitano Antonio De Maria, in servizio alla Stazione Navale di Manovra di Taranto.

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