domenica,Maggio 19 2024

Iniziativa antimafia con le scuole al Nautico di Pizzo

Gli studenti della scuola media hanno partecipato all’incontro conclusivo del progetto di “Libera” per conoscere la storia di alcune donne che si sono ribellate alla 'ndrangheta

Iniziativa antimafia con le scuole al Nautico di Pizzo

Nell’aula magna dell’istituto Nautico di Pizzo, con gli studenti della scuola media, si è tenuto l’incontro conclusivo del progetto “Lotta sostantivo femminile singolare”, proposto e organizzato dall’associazione “Libera contro le mafie”, svoltosi nelle scuole secondarie di primo grado della provincia. Come raccontato dai referenti dell’istituto, tale iniziativa «ha permesso ai ragazzi di conoscere la storia di donne che hanno dimostrato il loro coraggio e per questo hanno pagato un prezzo altissimo». Una mattinata dedicata, dunque, al ricordo ed alla consapevolezza dell’importanza dei ruoli femminili nella lotta alla ‘ndrangheta.

Diverse infatti le testimonianze e gli interventi nel corso dell’evento: Sara Scarpulla (mamma di Matteo Vinci fatto saltare in aria con un’autobomba a Limbadi), la sindacalista Merwa Al Afia, e Maria Joel Conocchiella, referente di Libera e moderatrice dell’incontro assieme a Rita Polito, studentessa della scuola media di Pizzo.
Le conclusioni dell’evento sono state affidate a Giuseppe Borrello, referente provinciale di Libera, che ha ripercorso le vicende di tutte le donne che, con il loro coraggio, non hanno piegato la testa alla mafia e l’hanno combattuta, spesso a costo della vita: «Cetta Cacciola, Angela Costantino, Rossella Casini e Tita Buccafusca e le tante donne vittime innocenti delle mafie diventate semi che hanno messo radici nelle coscienze di molte donne, madri, mogli, figlie di boss che decidono di segnare un’inversione di rotta e di scrivere una diversa storia personale e collettiva».

I ragazzi dell’associazione hanno poi ringraziato gli studenti della scuola media di Pizzo per la maturità con cui hanno ascoltato soprattutto la testimonianza di Sara e Francesco Vinci, genitori di Matteo, il biologo ucciso con un’autobomba a Limbadi. Ringraziamenti, infine, anche per la professoressa Gabriella Turcarolo ed il professore Francesco Murmura.

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