lunedì,Maggio 6 2024

Scala mobile di Vibo verso il collaudo statico: il Comune affida la posa in opera dei carichi

L’incarico necessario per espletare regolarmente le operazioni di verifica statica e consentire tutte le necessarie misurazioni. Solo dopo si potranno chiamare i tecnici dell’Ustif. Nel 2016 l’inizio dei lavori per la realizzazione della struttura

Scala mobile di Vibo verso il collaudo statico: il Comune affida la posa in opera dei carichi
La Scala mobile di via degli Artigiani in una foto di archivio
Il Comune di Vibo Valentia

Un ulteriore tassello è stato sistemato per la tanto attesa conclusione dei lavori della Scala mobile di via degli Artigiani a Vibo Valentia. È stato, infatti, affidato dall’amministrazione comunale l’incarico della “posa in opera dei carichi necessari per l’esecuzione delle prove di carico” per consentire il collaudo statico proprio della suddetta scalinata di collegamento mobile tra il Terminal bus e il centro citta. L’importo complessivo dei lavori è pari 4.993,00 euro. La determina, che ha affidato l’incarico alla ditta Ctm Sas di Piccione Rocco&C, con sede legale a Vibo Valentia, porta la firma del dirigente del settore Lavori pubblici, nonché segretario generale di Palazzo Luigi Razza Domenico Libero Scuglia. Va ricordato che proprio per espletare le operazioni di collaudo statico della Scala mobile di via degli Artigiani – e pertanto consentire tutte le opportune misurazioni – è necessario provvedere preventivamente alla posa in opera di un carico distribuito lungo tutto lo sviluppo della scala in acciaio.

Considerata, quindi, la necessità di procedere celermente, «l’affidamento diretto – si legge nel testo della delibera dirigenziale – rappresenta la procedura di scelta del contraente più efficiente, economica ed efficace nel rispetto dei principi di tempestività e proporzionalità, nel rispetto del principio di rotazione previsto dalla normativa vigente». Una volta che sarà completato il collaudo statico della struttura, il Comune potrà consentire l’arrivo dei tecnici dell’Ufficio speciale trasporti e impianti fissi, che è un organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il definitivo collaudo. Tradotto: la struttura potrà essere fruibile soltanto dopo che saranno arrivati i tecnici dell’Ustif e saranno effettuate tutte le verifiche del caso. [Continua in basso]

Nel 2016 l’avvio dei lavori per la realizzazione della struttura

L’inizio della costruzione della Scala mobile, che appena fruibile servirà da collegamento tra via degli Artigiani – dove ha sede il Terminal Bus – e via Cristoforo Colombo, praticamente alle spalle del complesso scolastico “Don Bosco”, era stato avviato nel dicembre del 2016 dall’ex assessore comunale ai Lavori pubblici Lorenzo Lombardo nel corso della seconda amministrazione Costa. Gli interventi, però, vennero quasi subito interrotti e mai riavviati. Vennero ripresi, invece, nel novembre del 2019 proprio in virtù dell’interessamento del nuovo titolare dei Lavori pubblici Giovanni Russo. Poi, tra proroghe e scadenze, i lavori di costruzione si sono protratti per quasi due anni.

La spesa prevista e il progetto

Sotto l’aspetto finanziario serve ricordare che è stata prevista una spesa di 750mila euro finanziata dalla Regione Calabria e interamente coperta da un mutuo, a suo tempo contratto con la Cassa depositi e prestiti . Il progetto esecutivo era stato già approvato nel lontano 2006 e finanziato –appunto dalla Regione – grazie all’intervento dell’onorevole Antonino Mangialavori, all’epoca assessore della giunta regionale guidata dal presidente Giuseppe Chiaravalloti. Per quanto riguarda, invece, gli aspetti tecnici ed architettonici, va evidenziato che la struttura è costituita da un percorso pedonale e da un ampio marciapiede attrezzato con aiuole, dotato di impianto di illuminazione, posto perpendicolarmente alla via degli Artigiani. Da qui si diparte la prima delle due rampe meccanizzate, con relativa scalinata di servizio e di sicurezza realizzata in acciaio, munite di pianerottolo intermedio, entrambe poggiano su tre piloni in cemento armato. Il tutto completato con una copertura in metallo.

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