giovedì,Aprile 25 2024

Vibo Marina, cerimonia nel 60esimo anniversario della tragedia della “Soreghina”

Una targa al porto della frazione ricorderà le tre vittime del lavoro
Ido Borelli, Giovanni Lippi, Antonio Maggini

Vibo Marina, cerimonia nel 60esimo anniversario della tragedia della “Soreghina”

Una cerimonia di grande spessore sociale e culturale, intensamente partecipata e ricca di emozioni, quella che si è tenuta al porto di Vibo Marina in occasione del 60° anniversario del sinistro della petroliera “Soreghina”. Il sole è caldo sull’antica baia di Porto Santa Venere, dall’alba il porto è in attività. E lì dove la banchina commerciale Bengasi si unisce alla banchina petroli Papandrea, un angolo di straordinaria bellezza che guarda ai fanali del porto ed alla vicina Pizzo, alle ore 11 è divenuto un decoroso luogo della memoria, per ricordare quel tragico venerdì 19 ottobre 1962. Alla cerimonia, organizzata dalla ProLoco Ets di Vibo Marina, con la collaborazione dell’istituto comprensivo “Vespucci” e della Parrocchia Maria Santissima del Rosario di Vibo Marina, tra l’altro, erano presenti, il comandante della Capitaneria di Porto Luigi Spalluto, il comandante provinciale GdF Massimo Ghibaudo, il comandante Stazione Navale GdF Pasquale Caiazza, la Polizia municipale con il vicecomandante Pasquale De Chiara, il rappresentante dell’Autorità Portuale Valentina Cundari, il responsabile del Distaccamento portuale dei VdF Luciano Lo Bianco, il direttore della Dogana Domenico Riso, Il nuovo vice Parroco don Bruno Rizzuto, Il dirigente scolastico Giuseppe Sangeniti, il referente del Terzo Settore Giuseppe Conocchiella, il rappresentante Gente di Mare Gianfranco Schiavone, inoltre i rappresentanti dei vari servizi portuali, una nutrita rappresentanza di ragazzi delle scuole accompagnati dal professore Andrea Mamone, cittadini comuni , soci e volontari della Pro loco e di altre associazioni. [Continua in basso]

Un programma che ha avuto l’intento di onorare i tre marittimi vittime del lavoro in quel pomeriggio del  19 ottobre 1962, le loro famiglie, le comunità di appartenenza; ricordare le tante azioni di eroismo del personale a bordo ed a terra; la commozione e la solidarietà della popolazione di Vibo Marina che si ritrovò all’inizio sola e smarrita, dopo unita e solidale verso i bisogni dei superstiti e delle famiglie. L’evento è stato coordinato da Paolo Valle che ha svolto una interessante relazione su quella tragica giornata di ottobre del 1962, su quanto vissuto all’epoca dallo scalo e dal paese, sugli atti di eroismo sulla nave e nel porto. Invitato a riflettere sui progressi fatti dalla scienza e dalle normative per una maggior sicurezza oggi nei luoghi di lavoro ed anche sulle navi, ma purtroppo non ancora sufficienti a ridurre le tante vittime sul lavoro. A seguire, la testimonianza diretta di Vittorio  Stano  che proprio quel  giorno era  di servizio alla Capitaneria di porto; l’improvviso potente scoppio come fosse la deflagrazione di una grande bomba, lo stato di emergenza e l’accorrere veloce sul luogo dell’incendio, il difficile lavoro del personale ed il pericolo che da un momento all’altro scoppiassero anche le cisterne di benzina super della nave, l’allerta dei vigili del fuoco che dovettero giungere da lontano.

Il collegamento telefonico tra Vibo Marina e Porto Santo Stefano

Quindi il collegamento telefonico tra Vibo Marina e Porto Santo Stefano dove  Anna Borelli,  sorella di Ido deceduto nel porto in 19 ottobre del 1962, con comprensibile emozione ha narrato ai presente alla cerimonia,  «la bellezza e la simpatia  del fratello, la sua passione per il mare, il suo primo imbarco imprevisto sulla “Soreghina” e la voglia di apprendere tutto suoi motori marini, i regalini già acquistati da portare alla mamma con i primi soldi guadagnati con il lavoro. L’arrivo a ciel sereno quel venerdì 19  ottobre della notizia dell’incendio della nave nella lontana Calabria. Delle tante ferite ancora aperte». Anna si è voluta poi  soffermare «sull’enorme umanità  che ha trovato suo papà ed altri parenti giunti a  Vibo Marina, l’ospitalità delle famiglie, dei negozianti, del barbiere, del grande aiuto del delegato del sindaco dell’epoca a Vibo Marina Stani Tassone, del grande corteo di tutto il paese che ha accompagnato il fratello dalla chiesetta di Vibo Marina alla stazione ferroviaria dove, su un carro merci abbellito dai ferrovieri del luogo,  ha proseguito  a sera per Porto Santo Stefano ove deposto per un giorno nella sala della cultura ha ricevuto ancora  l’omaggio dei suoi concittadini…».

Quindi è stata svelata dalla maestra Palma Romano,  in rappresentanza di tutte le mamme,  una decorosa  targa commemorativa in marmo posta sul muro paraonde all’ inizio banchina petroli  Papandrea.  A seguire la benedizione  della targa in onore dei tre marittimi impartita dal viceparroco seguito da un minuto di silenzio scandito dalle note nel porto di un  giovane trombettista. In essa si legge: “Nel 60° del sinistro della petroliera “Soreghina”. A ricordo delle vittime Ido Borelli, Giovanni Lippi, Antonio Maggini1962-2022 . La Pro Loco di Vibo Marina”.  

Si ricorda che Ido di 17 anni cessava la sua giovane vita nella sala macchina della petroliera in fiamme a Vibo Marina a sera  affondata ed il suo corpo veniva recuperato dai sommozzatori dopo diversi giorni ;  mentre Giovani di anni 34 e Antonio di anni 45 riportavano gravi ustioni e decedevano nei giorni successivi al Centro ustioni di Roma.  Dopo  brevi interventi e ringraziamenti  delle tante autorità presenti, al suono dell’Inno d’Italia e delle sirene  dei rimorchiatori del porto , un marinaio della Capitaneria di Porto ed un rappresentante della Gente di Mare hanno lanciato in mare dalla banchina Bengasi, proprio dal punto ove si incendiò la petroliera, una corona di alloro dedicata  ai tre marinai della “Soreghina” ed a tutti i caduti del mare.

Significativa è stata la  presenza di ragazzi delle scuole  con il desiderio di apprendere racconti sconosciuti;  di uomini e donne che non dimenticano mai di riaprire in tempo i cassetti della memoria pieni di gioie e di ferite; di tanta gente comune giunta da paesi vicini, di  amici sinceri che hanno fatto di tutto per  arrivare  all’appuntamento con “la giornata del ricordo”;  comprendendo quanto fosse importante e doveroso partecipare  alla microstoria di una Comunità, alle vicende ed ai sentimenti di una popolazione  laboriosa come quella di Vibo Marina che  vuol conservare e trasmettere un patrimonio di valori sani, guardare ad un futuro ove vi sia un alto rispetto del bene comune e delle dignità dell’uomo. La Pro loco ringrazia, infine, «quanti a vario titolo hanno contribuito alla manifestazione, tra cui il marmista Sebastiano Bruzzese di Anoia, Edilizia Francesco Callipo, Florart, Umberto Franco musicista, Parrocchia di Bivona, Calabria Navigazione rimorchiatori, ragazzi servizio civile Epli, soci ed i volontari».

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