mercoledì,Febbraio 19 2025

A Mileto il parco “Nicholas Green”, il sindaco: «Usciti dall’oblio». I genitori ringraziano con una lettera

Il bimbo americano è stato ucciso nel 1994 sull’autostrada. Il toccante messaggio dei genitori: «Grati per un gesto pieno di compassione e amicizia»

A Mileto il parco “Nicholas Green”, il sindaco: «Usciti dall’oblio». I genitori ringraziano con una lettera
(Foto Luca Dimasi)

È divenuta realtà l’intitolazione del parco urbano (ex Foro Boario) di Mileto al piccolo Nicholas Green. Un’iniziativa fortemente voluta dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano e dalla sua amministrazione, messa nero su bianco nel corso di un apposito incontro coordinato, nell’area verde attrezzata, dal giornalista Pietro Comito. La manifestazione pubblica, rientrante nell’ambito dell’annuale “Giornata della Legalità” e della “Giornata ecologica con l’ambiente”, ha preso il via con lo svelamento della targa in marmo dedicata allo sfortunato bimbo statunitense ucciso il 29 settembre del 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria mentre percorreva -a bordo di un’automobile presa a noleggio dal padre Reginald – il tratto vibonese nei pressi dello svincolo di Mileto in compagnia della mamma Maggie e della sorellina Eleanor. I malviventi, in quel frangente, avevano scambiato la loro Y10 per quella di un gioielliere che dovevano assaltare e rapinare.

Per l’omicidio sono stati condannati in via definitiva Michele Iannello (poi divenuto collaboratore di giustizia ma che ha sempre negato il coinvolgimento nell’omicidio) e Francesco Mesiano, entrambi di Mileto (il primo di San Giovanni, il secondo di Calabrò). A realizzare nella cittadina normanna l’opera marmorea è stato il maestro Antonio La Gamba, il quale nell’occasione si è soffermato sul tema della donazione degli organi. «Un gesto indescrivibile e bellissimo – ha sottolineato – di cui i familiari di Nicholas sono stati i precursori in Italia. Una mamma e un papà che, invece di maledire la Calabria, hanno deciso di fare un qualcosa di unico dando continuità alla vita del loro figlio, bruscamente interrotta in quel tragico e bruttissimo episodio. Da quel momento in Italia sono aumentate le donazioni di organi, all’epoca del tutto inesistenti, anche se molta strada rimane ancora da fare. Tutte queste emozioni – ha concluso – ho cercato di plasmarle nell’argilla che ho utilizzato per creare l’opera a lui dedicata». Sulla lastra campeggia la significativa scritta: “Ho seminato più di un fiore, ho seminato vite, ho seminato amore”.

All’incontro, caratterizzato da una folta rappresentanza di cittadini e allievi delle scuole del territorio, dopo i saluti del sindaco Giordano, del vescovo della Diocesi, monsignor Attilio Nostro, e del dirigente dell’Istituto comprensivo di Mileto, Antonello Scalamandrè, sono intervenuti il sindaco baby, Pietro Bianchi, e la coreferente regionale di “Libera”, Deborah Cartisano. A trarre le conclusioni è stato il Procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, il quale ha plaudito l’amministrazione per un’iniziativa che, di fatto, «colma una lacuna». «Il grande valore di questa giornata – ha sottolineato dal canto suo il primo cittadino – è rendere gratitudine alla famiglia di un bambino incolpevole che ha perso la vita per mano delinquenziale. Era il minimo che potevamo fare.

Oggi è per noi un momento di rinascita. Dopo 29 anni Mileto esce finalmente dall’oblio e si riscatta in modo formale, anche se di fatto è stata sempre vicina alla famiglia Green. Ogni bambino potrà ritrovarsi nel parco e chiedere ai propri genitori chi era Nicholas. Ma chi era? Era un angelo che ha dato la sua vita per altre sette vite». Tra i momenti più toccanti, la lettura di un’accorata missiva inviata per l’occasione dalla famiglia Green. Ecco il testo integrale: «Mia moglie Maggie ed io siamo profondamenti grati alla vostra cittadina per aver realizzato questo tributo a nostro figlio Nicholas. E’ un gesto pieno di compassione ed amicizia, un promemoria permanente affinchè il bene possa emergere anche dalle peggiori situazioni. La stele è bella.

Ricordiamo quella gentile, pensierosa espressione sul suo viso e quei capelli arruffati. Nella sua amorevole opera d’arte, il maestro La Gamba ha catturato quelle caratteristiche che amavamo così tanto di nostro figlio. Questo progetto è un gesto di profondo conforto da parte dei generosi cuori dei cittadini e dei dirigenti della vostra città e dall’ampia gamma di istituzioni ed associazioni coinvolte. Quando Nicholas morì, ci sembrò che l’Italia intera volesse stringerci in un abbraccio per confortarci. Prometteva che Nicholas non sarebbe stato dimenticato. Questo vostro progetto ed intitolazione mostrano che, 29 anni dopo, l’Italia è ancora fedele a quella promessa. Ma la vostra iniziativa ha anche uno scopo molto più vasto. Una volta, fra le principali nazioni europee, l’Italia aveva i tassi più bassi nella donazione degli organi. Oggi ne ha uno dei più alti, grazie alle persone di tutta Italia che hanno messo in atto il gesto più pratico di tutti, acconsentendo a donare gli organi dei propri cari. Come risultato, ora molte migliaia di italiani, che sarebbero morti, sono invece vivi. I tassi, però, sono ancora troppo bassi per soddisfare le necessità. Come ovunque nel mondo ci sono pazienti che hanno un bisogno disperato di un nuovo organo e muoiono mentre sono in lista d’attesa. Ciò appare come una terribile perdita. Questo Parco fornirà ai cittadini di Mileto una nuova fonte di gioia e spero possa anche ricordare a coloro che lo utilizzeranno, o che semplicemente ci passeranno, che un semplice ‘sì’ può salvare molte vite, spesso di bambini, a volte molto piccoli, o rimuovere dolori cronici a molte altre. E, sopra ogni cosa, rappresenta un simbolo di speranza. Vogliamo così rivolgere la nostra gratitudine a tutti coloro che sono stati coinvolti nella sua realizzazione. Con i nostri cordiali saluti, Reg e Maggie Green».

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