venerdì,Aprile 26 2024

Aci Vibo Valentia, Rocco Farfaglia rieletto presidente

Luigi Assisi vicepresidente. Tra le priorità quella della sicurezza stradale nella provincia con il più alto indice di mortalità d’Italia per incidenti

Aci Vibo Valentia, Rocco Farfaglia rieletto presidente

I soci dell’Automobile Club di Vibo Valentia sono stati chiamati, nei giorni scorsi, ad eleggere il nuovo consiglio direttivo dell’ente provinciale per il quadriennio 2019-2023. Dopo lo spoglio avvenuto lo stesso giorno delle elezioni si è proceduto all’insediamento dei nuovi eletti ed all’elezione del presidente e del vicepresidente. I consiglieri neo eletti Luigi Assisi, Annamaria Casuscelli, Francesco Ciccone, Rocco Farfaglia e Pasquale Macrì hanno rieletto, per acclamazione, rispettivamente l’uscente Rocco Farfaglia quale presidente dell’Aci Vibo Valentia e Luigi Assisi vicepresidente. «Il mandato di Rocco Farfaglia era scaduto da pochi giorni (l’ultima elezione era avvenuta ad ottobre 2015) – si legge in una nota – e la sua riconferma ha, senza ombra di dubbio, attestato la stima e la fiducia che i soci e gli altri Automobile club della Regione nutrono nei suoi confronti visto che attualmente ricopre anche la carica di presidente del Comitato regionale oltre che di componente del consiglio generale dell’Aci nazionale». Farfaglia ha dichiarato di sentirsi «onorato della fiducia accordata. L’attaccamento dei soci al Club costituisce un ulteriore stimolo per affrontare le molteplici problematiche che affliggono il nostro territorio».

A tal proposito, nel suo discorso d’insediamento Farfaglia ha delineato il programma e le strategie che l’Aci intende perseguire nel prossimo quadriennio. «In particolare sono note ed a tutti evidenti il ritardo e l’assenza di una valida rete di trasporti e dei mezzi di mobilità sul nostro territorio – ha detto -. I cittadini della provincia di Vibo Valentia, le aziende gli operatori commerciali si sentono spesso abbandonati dalle istituzioni dovendo lottare ogni giorno con la pericolosità delle strade e l’assenza di strutture e di mezzi idonei al trasporto pubblico e privato. Dovrebbe far riflettere e costituire interesse primario delle istituzioni del territorio, delle aziende e degli operatori economici il fatto che l’azienda primaria, quella che dà più occupazione sul nostro territorio è il turismo e, nonostante le innumerevoli difficoltà questo settore è sul territorio tra i più sviluppati della regione Calabria e del Meridione. Ebbene, le reti di mobilità presenti non aiutano allo sviluppo di tale settore. L’Aci – ha aggiunto – che per finalità istituzionali si occupa sia di mobilità che di turismo e che ha al suo interno le professionalità oltre ad una valida esperienza per essersi occupata di tali problematiche da molti decenni, si prefigge di sensibilizzare su tali problematiche gli interlocutori sia istituzionali che privati per creare un tavolo comune, attraverso cui progettare e proporre assieme iniziative tese ad ottenere una valida rete di trasporto o quanto meno un migliore utilizzo ed il potenziamento delle strutture esistenti, attraverso interventi facilmente praticabili».

Per Farfaglia, sul piano delle proposte, «bisogna quindi rivedere e potenziare la già esistente Commissione provinciale dei trasporti coinvolgendo i rappresentanti politici nazionali e regionali, tutti i rappresentanti degli Enti e delle istituzioni locali, gli operatori economici, le associazioni per creare un fronte comune che porti non solo a riunioni di facciata ma che studi e formuli a tutti i livelli, Provincia, Regione e soprattutto all’Europa, validi progetti di intervento e finanziamento. L’Aci provinciale e nazionale sono pronte a collaborare con le proprie strutture  ad affrontare tali problematiche e portare avanti una linea comune di intervento». Altro punto dolente, «anch’esso strettamente connesso alle problematiche della mobilità ed all’inadeguatezza delle strade, è quello della sicurezza stradale su cui non è mancato l’impegno di sensibilizzazione dell’Aci. Proprio ieri l’Istat ha reso pubblici i dati ufficiali nazionali, regionali, e provinciali sugli incidenti stradali verificatesi nel 2018 in Italia. A livello nazionale la provincia di Vibo Valentia è risultata tra quelle con l’indice di mortalità più elevato (6,2 morti ogni 100 incidenti). Oltre a continuare la campagna di sensibilizzazione nelle scuole fin dalla giovanissima età – ha spiegato Farfaglia – e spingere il Governo ad inserire l’educazione stradale tra le materie di insegnamento a scuola, bisogna sensibilizzare la Prefettura di Vibo Valentia a riattivare l’Osservatorio sulla sicurezza stradale, per realizzare anche al più presto un catasto sulla pericolosità delle strade comunali e provinciali per interventi mirati che possano scongiurare altri morti o situazioni di pericolo».

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