martedì,Dicembre 3 2024

Mileto, esperti da tutta Italia per la valorizzazione e la tutela dell’Olivo della Madonna: varietà unica che rinasce in Calabria – VIDEO

Al convegno organizzato da Archeoclub e Diocesi è stato approfondito il progetto di salvaguardia della pianta a rischio estinzione e ora messa a dimora in sette istituti penitenziari calabresi

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Un evento che ha permesso di fare il punto sulle iniziative per la valorizzazione e la tutela della varietà Leucocarpa e di approfondire gli aspetti antropologici, paesaggistici, scientifici e culturali, atti a guidare in maniera ancora più efficace i progetti per diffondere la coltivazione e la conoscenza di questo sorprendente olivo. Questi, in breve, i contenuti del II convegno nazionale degli Archeoclub d’Italia “L’olivo della Madonna: percorso di valorizzazione e speranza della varietà Leucocarpa”, organizzato a Mileto in sinergia con la diocesi. All’incontro hanno partecipato esperti di tutta Italia. Tra questi, l’archeologa vibonese Anna Rotella (a cui si deve la riscoperta e mappatura di questa preziosa varietà), la quale nell’occasione ha ripercorso le circostanze, per certi versi “provvidenziali”, che hanno portato all’avvio del progetto di salvaguardia della Leucocarpa. «Intanto – ha sottolineato – esso ha spalancato le porte alla piantumazione di questa varietà in sette Istituti penitenziari calabresi. In queste realtà siamo stati noi a portare l’albero. La prossima tappa, probabilmente, sarà  quella di riuscire a far partire questo progetto di lavoro per i detenuti, in modo che possa essere anche motivo di donazione». I sette Istituti coinvolti sono quelli di Cosenza, Crotone, Laureana di Borrello, Locri, Palmi, Rossano e Vibo Valentia. All’incontro ha partecipato anche il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro.

«Noi ci siamo ritrovati con questa bellissima risorsa – ha spiegato il presule – l’aver realizzato, almeno inizialmente in maniera del tutto inconsapevole, addirittura una piccola piantagione di olivo bianco presso una delle nostre parrocchie, presso l’eremo che noi abbiamo qui in diocesi. Ed è stato bellissimo scoprire che questo ulivo era utilizzato per produrre il crisma. Quindi speriamo il prossimo anno, quando questa pianta piantumata diverso tempo fa finalmente produrrà i suoi frutti, di potervi dire che il crisma che abbiamo utilizzato qui da noi sarà il prodotto del nostro piccolo oliveto». Al convegno ha dato il suo contributo anche il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi Giuseppe Alberti. «L’olivo della Madonna, così chiamato – ha affermato – è una realtà che affonda le sue radici proprio nel nostro contesto calabrese. Soprattutto qui, infatti, è ancora presente, e quindi ci caratterizza. Esso è qualcosa che fa parte di un patrimonio che vorremmo non fosse soltanto di tipo ambientale, ma anche umano e culturale». «La nostra piantumazione – ha spiegato dal canto suo la direttrice del carcere di Vibo Angela Marcello – è stata curata da uno dei detenuti che si sta occupando proprio della crescita di questo ulivo. Un’iniziativa bellissima, perché la cura di una pianta, così come la cura di un animale, ha una doppia veste nella rieducazione del condannato». Tra gli interventi, anche quello della presidente Archeoclub di Vibo Anna Murmura, la quale si è soffermata sul significato insito della Leococarpa. «Non possiamo fermare le armi – ha affermato – però vogliamo dare dei simboli di pace e di speranza, e questo è uno di essi, tant’è che il nostro progetto, appena la situazione si sarà calmata, è di fare di tutto per cercare di portare degli ulivi bianchi in Palestina».

Sull’importanza della divulgazione della varietà, si è invece incentrato il discorso della vicepresidente degli Archeoclub d’Italia, Fortunata Flora Rizzo. E, in questo contesto, ha spiegato che donazioni di questo ulivo sono state fatte anche a molte chiese «perché è necessario non solo farlo conoscere, ma anche piantumare, in modo da consentirgli di ritornare in vita scongiurandone l’estinzione». Tra i relatori, anche ricercatori del Crea e gli esperti Mario Panarello, Paola Puma, Maurizio Angotti e Marcello Sestito. Nel corso dell’incontro sono stati proiettati in sala i demo del documentario “White Olives of the Madonna” di Claire Marie Vogel e Elena Valeriote e lo showreel de LaC TV sulla messa a dimora degli Olivi della Madonna nei sette Istituti coinvolti nel progetto.

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