Una via di Vibo intitolata a Marco Vannini, la proposta di Lo Bianco: «Significa parlare di giustizia e verità»
Il consigliere comunale ha avviato l’iter burocratico protocollando ufficialmente la richiesta: «Non è una proposta politica ma un atto di civiltà». Il giovane nel maggio 2015 venne ferito da un colpo di pistola in casa della fidanzata a Ladispoli. Ritardi e omissioni ne decretarono la morte

Nel giorno in cui ricorrono 10 anni dalla tragica morte di Marco Vannini, il consigliere comunale di Vibo Valentia Anthony Lo Bianco ha lanciato pubblicamente, attraverso i propri canali social, la proposta di intitolare una via cittadina al giovane ucciso a Ladispoli nel 2015, diventato simbolo nazionale di una giustizia cercata e sofferta. Nel pomeriggio dello stesso 18 maggio 2025, Lo Bianco ha anche protocollato ufficialmente la richiesta presso gli uffici del Comune, chiedendo all’amministrazione di avviare tutte le procedure necessarie affinché la città di Vibo Valentia possa essere la prima in Italia a rendere omaggio a Marco Vannini con l’intitolazione di una strada.
Il caso Vannini
Marco era a casa della sua ragazza, Martina, a Ladispoli, centro urbano sul litorale a nord di Roma, la sera del 17 maggio 2015 quando fu colpito dallo sparo della pistola di Antonio Ciontoli. Da lì una catena di ritardi e omissioni che hanno, di fatto, causato la morte per emorragia. Ciontoli, probabilmente nel tentativo di preservare la sua carriera militare, parlò di un attacco d’ansia, di una ferita con un pettine a punta. Invece Marco era in agonia perché il proiettile era arrivato al cuore. A ucciderlo, diranno poi i giudici, l’imprudenza e il ritardo nell’attivazione dei soccorsi. Nel maggio 2021, la Cassazione ha poi confermato le condanne dei Ciontoli. Quattordici anni per il padre Antonio, 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico.
Lo Bianco: «Marco merita un luogo che lo ricordi sempre»
«Sono passati dieci anni. Non possiamo restare fermi al silenzio – ha dichiarato il consigliere –. Marco merita un luogo che lo ricordi ogni giorno. Nessuna città in Italia ha ancora dedicato a lui una via, una piazza, uno spazio pubblico. Vibo Valentia può e deve essere la prima a farlo, con coraggio e umanità».
«Marco Vannini – si ricorda nel comunicato diramato da Lo Bianco – aveva solo 20 anni quando, nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, venne ferito da un colpo di pistola nella casa della fidanzata, Martina Ciontoli. In casa, insieme a lei, c’erano anche il padre Antonio, la madre, il fratello Federico e la sua fidanzata Viola. Marco restò a terra per oltre un’ora, senza che nessuno chiamasse realmente i soccorsi. Morì alle 3 del mattino, su un elicottero diretto al Policlinico Gemelli. Anni di processi hanno portato a una verità giudiziaria, con la condanna definitiva per omicidio volontario di Antonio Ciontoli. Ma per i genitori di Marco, e per una larga parte dell’opinione pubblica, la verità morale è ancora lontana».
«Questa proposta non è politica. È un atto di civiltà – ha aggiunto Lo Bianco –. Intitolare una via a Marco significa parlare di giustizia, di verità, di rispetto per le vittime. Significa far vivere la sua storia anche qui, a sud, tra le nostre strade, tra le nostre famiglie, accanto ai nostri giovani».
Il consigliere auspica ora il pieno sostegno dell’amministrazione comunale, dei colleghi in consiglio e della cittadinanza. La proposta, presentata formalmente il 18 maggio 2025, sarà discussa nelle sedi istituzionali competenti nelle prossime settimane.