La nave a vela Mare Nostrum Dike da Napoli a Vibo Marina: confiscata agli scafisti ora protagonista di eventi formativi per studenti
L'imbarcazione assegnata all'Archeoclub d'Italia per attività sociali ha già attraccato nei porti di Palermo e Messina. Approderà nel Vibonese sabato 31 maggio

Il suo nome precedente era “Oceanis 473”, un’imbarcazione a vela con cui gli scafisti trasportavano illegalmente donne, bambini e anziani sulla rotta Turchia-Sicilia. La motonave era omologata per trasportare dodici persone, ma durante il tragitto, in condizioni disumane, c’erano oltre cento persone stipate fino all’inverosimile in spazi ristretti e senza alcuna misura di sicurezza. La Procura di Ragusa, dopo il sequestro operato dalla Guardia di finanza, l’ha affidata in custodia all’associazione culturale Archeoclub d’Italia, che l’ha ribattezzata “Mare Nostrum Dike” dal nome della Dea della Giustizia della mitologia greca. Ora viene utilizzata per attività sociali e formative, diventando un simbolo di legalità. Dopo i traffici illeciti di esseri umani, fatti di disperazione, oggi trasmette un messaggio di speranza.
La mattina del 31 maggio, i ragazzi delle scuole vibonesi potranno salire a bordo della Dike, che sarà ormeggiata nel porto di Vibo Marina al pontile “Marina Carmelo”, dopo essere partita da Napoli il 19 maggio e aver toccato Palermo e Messina. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, all’auditorium Giubileo 2000, si terrà un incontro sul tema “Un Mare di Legalità”, al quale parteciperanno Anna Murmura, presidente dell’Archeoclub Vibo Valentia, il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Guido Avallone; il tenente colonnello Ivan Ravanusa, comandante del Reparto operativo Aereonavale della Guardia di finanza, ed Enzo De Maria, presidente della Proloco di Vibo Marina. Coordinerà i lavori il maestro Antonio Montesanti. Sono previsti interventi del presidente di Archeoclub d’Italia, Rosario Santanastasio; Maria Joel dell’associazione Libera di Vibo Valentia, Francesca Romano di Stop Border Violence (Archeoclub Vibo Valentia) e di Enzo Infantino del direttivo ResQ People Saving People.