È il vibonese Mariano Serratore, originario di Filadelfia, l’agronomo che ha rappresentato l’Italia all’edizione 2025 del Natural Fibre Connect, il principale summit internazionale dedicato alla sostenibilità nel settore delle fibre naturali, svoltosi a Edimburgo dal 22 al 23 settembre.

Per due giorni, la capitale scozzese ha accolto professionisti, ricercatori, aziende e organizzazioni provenienti da tutto il mondo, riuniti per discutere il futuro delle fibre naturali – dall’alpaca al mohair, dal cashmere alla lana – con l’obiettivo di promuovere pratiche produttive sostenibili e coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

La prestigiosa sede del Royal College of Physicians, con le storiche sale della Great Hall e della New Library, ha ospitato conferenze, workshop e momenti di networking. In questo contesto, Serratore, direttore tecnico di ICEA – Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, tra i principali enti italiani di certificazione biologica e sostenibile – ha portato un contributo di primo piano.

Durante il congresso, l’agronomo calabrese è intervenuto con due relazioni. Nel primo intervento, all’interno di una sessione tematica, ha presentato il modello #opensustainability, sviluppato da ICEA per integrare criteri ambientali, sociali ed etici lungo le filiere produttive. Nel secondo, in plenaria, ha trattato la dichiarazione “Elevating Truly Regenerative Agriculture – Statement from the Organic Movement”, promossa da ICEA e approvata dall’Assemblea Generale di IFOAM nel dicembre 2024 a Taiwan, focalizzata sul legame tra agricoltura biologica e rigenerativa.

Chi è Mariano Serratore

Mariano Serratore vive a Filladelfia (Vibo). È laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria con specializzazione in Project, Risk e Business Management e ha conseguito un MBA presso la Bologna Business School dell’Università di Bologna. Il suo impegno ha una dimensione internazionale: è Presidente di COSMOS-standard AISBL e membro dei board di Iacb (International Accredited Certification Bodies), Natureplus, Responsible Mica Initiative, oltre a far parte del Comitato Tecnico Scientifico della Re Soil Foundation.