Comparni in festa per la nascita dell’oratorio parrocchiale intitolato a don Lorenzo Galasso. Nella frazione di Mileto l’atteso momento è stato suggellato con un’apposita cerimonia inaugurale a cui hanno partecipato l’intera comunità e numerose autorità del territorio. Tra queste, lo stesso vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, e il sindaco Salvatore Fortunato Giordano, a sua volta affiancato da diversi esponenti di giunta.

L’oratorio nasce da una donazione di un immobile alla parrocchia “Maria Santissima Immacolata, da parte di alcuni discendenti delle famiglie Stringi-Formica, originarie del luogo ma da decenni emigrate in nord Italia. Nella casa a tre livelli sono stati via via realizzati, un grande salone intitolato agli stessi donatori e delle aule con servizi da utilizzare per il catechismo o le altre attività parrocchiali. All’opera di ristrutturazione, ancora in parte da completare, ha contribuito tutta la comunità di fedeli, mettendo a disposizione gratuitamente le proprie capacità e professionalità. A dare il buon esempio, lo stesso parroco don Agostino Pugliese, divenuto nell’occasione imbianchino, falegname, operaio e quant’altro ci fosse bisogno.

Tra i momenti più significativi della cerimonia di inaugurazione, quelli del rito di benedizione dell’oratorio, ad opera dello stesso monsignor Nostro, e dello svelamento della targa posta all’entrata dell’edificio. Nell’occasione, il vescovo di Mileto ha voluto sottolineare l’importanza di una struttura del genere per la comunità parrocchiale, specialmente per i bambini, che hanno in questo modo un punto di riferimento dove incontrarsi e condividere momenti di sana aggregazione sociale e religiosa. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, anche il priore della confraternita “Maria Santissima Immacolata”, Saverio Tulino, e alcuni pronipoti di don Lorenzo Galasso, parroco di Comparni dal 1907 al 1921, ricordato per il suo impegno a favore degli ultimi, l’alto spessore umano e le indubbie doti culturali che lo contraddistinguevano. Il sacerdote, originario di Nicotera, giunse nella frazione di Mileto su un carro di buoi, con le poche cose che era riuscito a portare dal proprio paese natio. A ricordare l’episodio, gli stessi suoi parenti, grazie a quanto loro tramandato dai genitori. Dettagli di altri tempi, tipici di un mondo ancestrale in parte ormai scomparso, dove il parroco svolgeva un ruolo fondamentale per la crescita dell’intera comunità, spesso tra notevoli difficoltà anche economiche.