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Diversi Comuni calabresi hanno intrapreso la strada per la stabilizzazione dei tirocinanti. Tra questi Mileto che – così come ci ha tenuto nei giorni scorsi a sottolineare il sindaco Salvatore Fortunato Giordano – in questo modo ha creato le condizioni per un impiego stabile delle 14 unità coinvolte, tra l’altro dopo aver proceduto all’approvazione delle apposite delibere di Giunta e ad acquisire i pareri positivi dall’Ufficio Ragioneria e del revisore dei conti.
Sull’argomento interviene oggi il locale circolo del Partito democratico, che al contrario parla di vicenda tirocini di inclusione sociale scellerata e gestita a livello regionale «con estrema superficialità politica e con nessuna visione di prospettiva. La Calabria, con un atto cinico e premeditato – sottolinea la sezione Dem guidata da Nicola Fogliaro – si è sbarazzata dei Tis scaricando gestione e oneri sui Comuni, che a loro volta hanno intrapreso pericolose strade di stabilizzazione con atti che, sotto il profilo amministrativo-contabile, appaiono fortemente discutibili. A perderci saranno tutti: i tirocinanti, che si vedono riconosciuto un contratto con sole poche ore settimanali e un compenso netto mensile di circa 650 euro; i cittadini che dal 2029 dovranno fare i conti con un aumento inevitabile delle tasse locali; i Comuni, costretti ad assumersi carichi economici insostenibili in un quadro normativo nazionale che limita fortemente le assunzioni, in particolare in enti strutturalmente deficitari. L’attuale maggioranza regionale e chi ha condiviso questo disegno a livello locale si assumerà la responsabilità di aver costruito una bomba sociale e finanziaria a orologeria. Chi oggi canta vittoria, domani sarà costretto a spiegare come si potranno pagare gli stipendi, finanziare i servizi essenziali, garantire nuove assunzioni».

A questo punto il Pd focalizza l’attenzione proprio sul «caso di Mileto, dove i problemi diventano ancora più evidenti. L’amministrazione – spiega – ha proceduto alla stabilizzazione dei Tis. Certo è motivo di soddisfazione per 14 famiglie vedere finalmente riconosciuto un contratto. Tuttavia, la domanda che ci poniamo è un’altra: “Come sarà sostenuta questa spesa nel 2029, quando lo stesso Comune di Mileto continuerà a registrare un disavanzo strutturale di bilancio”? Finito il mandato dell’amministrazione Giordano – aggiungono i Dem – chi governerà si troverà davanti a scelte drammatiche: o lasciare questi lavoratori a elemosinare qualche ora in più o, peggio ancora, non riuscire più a garantire gli stipendi per mancanza di coperture finanziarie. Nel 2029 l’amministrazione attuale avrà chiuso il proprio ciclo e il conto politico-economico-sociale sarà presentato a chi verrà dopo. Siamo di fronte a un caso emblematico di cattiva programmazione, che rischia di compromettere anche servizi futuri. La politica vera guarda al domani. Quella miope pensa solo al prossimo titolo sul giornale».
L’impietosa analisi del Pd prosegue ritenendo però doveroso non abbassare la guardia, visto che i contratti attivati «prevedono un impegno settimanale molto limitato» e che permane l’incertezza «rispetto alla possibilità di un incremento delle ore nei prossimi anni. È dunque oggi più che mai importante mantenere alta l’attenzione – dichiarano – affinché non restino “assunti a metà”, con stipendi insufficienti e prospettive poco chiare. A loro il nostro pieno sostegno. Ma anche l’invito a rimanere vigili, uniti e consapevoli, affinché i diritti acquisiti possano essere realmente tutelati e ampliati nel tempo». Dal Pd, infine, la richiesta a tutte le parti coinvolte a costruire un tavolo tecnico con la Regione «per rideterminare il contributo annuo pro capite per ogni singolo tirocinante, e per la durata di 10 anni», anche in virtù del fatto che «non si può più giocare con la vita delle persone e con i bilanci pubblici per ottenere un facile consenso immediato».

