Un importante evento per la pace si svolgerà giovedì 4 settembre alle ore 18 sulla spiaggia di Formicoli, a Santa Domenica di Ricadi. Sotto lo slogan “Se non ora, quando? Cittadini per la pace: esserci contro la guerra“, l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ricadi, è promossa dall’associazione “La Cicala e la Formica Odv” in collaborazione con la sezione vibonese dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). L’incontro servirà a riunire la comunità per un momento di riflessione comune, ponendo l’attenzione sulla drammatica situazione a Gaza e sull’urgenza di prendere una posizione attiva a favore della solidarietà e della convivenza pacifica, valori cruciali per lo sviluppo di una società. L’idea di ritrovarsi in riva al mare simboleggia l’appartenenza a un’unica comunità che si affaccia sul Mediterraneo. La scelta del giovedì come giorno per la mobilitazione, un giorno laico, è stata fatta per includere partecipanti di ogni fede.

Durante l’evento, gli organizzatori leggeranno brani di poeti palestinesi e pensieri sulle popolazioni oppresse, ma tutti i presenti saranno invitati a condividere liberamente le proprie riflessioni ed esperienze. L’appuntamento rientra nel più ampio quadro delle attività culturali delle due associazioni promotrici. “La Cicala e la Formica Odv” è conosciuta per i suoi progetti dedicati ai bambini, alla salvaguardia delle tradizioni e dell’ambiente. L’Anpi, invece, è da sempre impegnata nella tutela dei principi della Costituzione e nella promozione della memoria della Resistenza, lottando per la democrazia e i valori antifascisti.

La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è descritta da diverse organizzazioni internazionali come una catastrofe, con il sistema sanitario quasi collassato e una grave emergenza idrica e alimentare. A causa dei continui attacchi e delle operazioni militari, la popolazione civile vive in condizioni estreme e disumane. Fonti autorevoli, come le Nazioni Unite e le Ong, hanno confermato la carestia in corso. La mancanza di cibo, acqua potabile e farmaci è critica, e centinaia di migliaia di persone, in particolare i più piccoli, sono a rischio di morte per fame e malnutrizione. Gli aiuti, quando riescono a entrare, sono insufficienti e la loro distribuzione è resa estremamente difficile e pericolosa, con episodi di civili uccisi mentre aspettano gli approvvigionamenti.

Molti ospedali sono stati resi inutilizzabili o operano con grandi difficoltà per la carenza di attrezzature e medicinali. Le condizioni igienico-sanitarie sono al limite, e i sistemi idrici e fognari sono stati gravemente danneggiati. L’emergenza ha causato uno sfollamento di massa della popolazione, costretta a fuggire dalle proprie case. La comunità internazionale continua a chiedere un immediato cessate il fuoco e l’apertura di corridoi umanitari, ma i continui conflitti rendono ogni sforzo per una tregua estremamente fragile. Nazioni Unite e organizzazioni non governative lanciano un appello per un intervento immediato per proteggere i civili, liberare gli ostaggi e garantire un flusso costante e illimitato di aiuti.