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Tonno Callipo, il vice allenatore Maragò: «Sosta propizia per lavorare sulla squadra»

La formazione resta concentrata nel lavoro settimanale in palestra cercando di migliorare nell’intesa di squadra e nelle dinamiche di gioco

Tonno Callipo, il vice allenatore Maragò: «Sosta propizia per lavorare sulla squadra»
Il vice allenatore Maragò
Immagine di repertorio da pixabay

Non giocherà questo week end e neppure il prossimo la Tonno Callipo di coach Piccioni. Sono infatti ben due le settimane di sosta: la prima poiché sono in programma le gare di Coppa Italia a cui partecipano le attuali capoliste, per la cronaca nel girone di Vibo i reggini della Domotek sono stati abbinati nel terzo gruppo, con Campobasso e Grottaglie. L’altra settimana è prevista per lo stacco tra girone di andata e ritorno. Insomma un torneo a dir poco anomalo: basti pensare che si era appena tornati a giocare da due settimane, dopo la lunga sosta natalizia di poco meno un mese. E non finisce qui, perché ogni squadra alla fine riposerà ben sei volte in totale: due nel girone di andata, la prima per il canonico turno di riposo, l’altro per la mancanza della tredicesima squadra quest’estate. E poi ulteriori due volte nel ritorno, col riposo generale del campionato del 25 febbraio e, per la Tonno Callipo, il 21 aprile visto il mancato completamento del girone. Insomma un bel rompicapo, immaginiamo, per gli allenatori che devono interrompere il naturale corso di allenamenti e rimodulare carichi di lavoro e strategie a causa di questo strampalato calendario. Non ultima stranezza quella che, per Vibo dopo la prossima ripresa del 10 febbraio a Viagrande ed il turno interno con Letojanni, ecco una nuova sosta da calendario nella quarta domenica di febbraio. Ovviamente la Tonno Callipo resta concentrata nel lavoro settimanale in palestra, cercando di migliorare nell’intesa di squadra e nelle dinamiche di gioco. Attualmente la Tonno Callipo con 12 punti occupa l’ottava posizione, quindi staccate a tre lunghezze ci sono Viagrande (prossimo avversario dei giallorossi) e Bisignano con 9, chiudono Fiumefreddo con 4 e Messina con 1.

La sosta ci consente di approfondire un po’ i temi del campionato col vice allenatore della Tonno Callipo, Giampaolo Maragò con riguardo ovviamente alla squadra giallorossa. Ventotto anni, vibonese di Sant’Onofrio, da quest’anno è passato in un nuovo ruolo, ma è lui stesso a raccontarci come si è appassionato al volley e come è arrivato a diventare vice allenatore della Tonno Callipo?

“Seguivo fin da piccolo la pallavolo in generale – inizia Maragò -, poi sono capitato 4 anni fa a Vibo tramite l’Università di Scienze Motorie e, a fine tirocinio, la società giallorossa mi ha proposto se volevo diventare scoutman. Ho accettato con entusiasmo e da lì sono stato aggregato alla prima squadra, imparando dai vari scoutman passati da Vibo. Ho fatto due anni di apprendistato con la prima squadra, mentre nel week end seguivo la Serie B. Poi l’anno scorso ho avuto questo ruolo nella formazione di A2 della Tonno Callipo, ovviamente con grandi soddisfazioni”.

Ci torneremo… Intanto passiamo a quest’anno: finora dodici punti in undici partite, si poteva fare di più?

“Certamente, non si è mai soddisfatti al 100%. Sicuramente c’è stata qualche partita dove potevamo raccogliere qualche punto, perché alla fine abbiamo sempre perso per 3-1, tranne due gare per 3-0 che sono quelle di Letojanni e Reggio Calabria, in cui abbiamo fatto le nostre peggiori prestazioni”.

In particolare, per quale sconfitta vi resta l’amaro in bocca?

“Direi quella in trasferta contro l’Aquila Bronte: abbiamo perso quel quarto set dove eravamo punto a punto fino alla fine. Ma direi anche nella prima gara in casa con Viagrande, che pensavamo fosse una squadra di alta classifica ed invece si è rivelata abbordabile ed alla fine lotterà con noi per non retrocedere”.

Che torneo è quello che ha chiuso il girone di andata ed alla ripresa vedrà la prima di ritorno: in vetta ci sono le squadre favorite?

“Ritengo di sì: penso sia un torneo diviso in tre fasce, nella prima c’è Reggio che sta facendo un campionato a sé, con un roster ben attrezzato e ben messo in campo dal tecnico Polimeni, sicuramente proverà a fare il salto in A3. Poi c’è la seconda fascia che comprende i due Bronte, Siracusa e Lamezia che lotteranno per il secondo posto, l’ultimo utile per i play off promozione. Ed infine la terza fascia comprende Palermo, noi, Viagrande, Fiumefreddo, Bisignano e Messina, sicuramente staccato, che sono quelle che lotteranno per non retrocedere”.

Il PalaMaiata

A proposito di retrocessioni: questa novità che ha visto passare il numero da due a tre vi rende tutto più difficile?

“Sapevamo fin dall’inizio che dovevamo lottare per salvarci fino all’ultima partita. Diciamo che eravamo relativamente tranquilli quando abbiamo iniziato a prendere un certo distacco da Messina e Fiumefreddo. Ora invece sappiamo che dovremo lottare al 100% fino all’ultima giornata per evitare il declassamento”.

Alle viste ben due settimane di sosta: la prima si sta concludendo, poi si riprenderà il 10 febbraio. È un bene o male per la Tonno Callipo?

“Sicuramente questa lunga pausa rompe il ritmo gara che avevamo ripreso dopo le vacanze natalizie. Dall’altro lato però potrebbe essere una buona occasione per sistemare quegli aspetti collettivi ed individuali, tra cui fondamentali e meccanismi vari, che non sono andati bene finora. Nel senso che possiamo lavorarci più intensamente senza avere l’ansia della partita del sabato”.

E magari recuperare qualche acciaccato?

“Eh, ce lo auguriamo, questa sosta potrebbe essere propizia”.

Alla ripresa, dicevamo, il 10 febbraio vi aspetta la prima giornata di ritorno con la trasferta di Viagrande che ha tre punti meno di voi. Che gara sarà?

“Sicuramente difficile. Loro proveranno a ottenere il massimo davanti al proprio pubblico, noi vogliamo riscattare la sconfitta dell’andata, ben consapevoli anche di affrontare una squadra diversa rispetto a quella gara. Ciò perché hanno perso il loro miglior giocatore, Boscaini passato al Reggio e pare abbiano l’indisponibilità del libero titolare, visto che nelle ultime gare sta giocando il secondo”.

Passo indietro: ci racconti il ricordo più bello della splendida scorsa stagione?

“Un po’ tutto – sorride – dal 10 agosto quando è iniziata la preparazione, fino a metà maggio con gara-3 che ci ha permesso di vincere i play off promozione. Nel mezzo possiamo aggiungere le tante vittorie in regular season; la finale di Coppa Italia in casa; quella di Supercoppa davanti al nostro grande pubblico. Sono stati dieci mesi intensi, belli da vivere soprattutto per averlo fatto in prima persona, è stato bellissimo. Spero che sia stato un punto di partenza per me, e magari tornare a quel livello di pallavolo. Anche se devo ammettere che mi piace molto il ruolo di vice allenatore che sto svolgendo quest’anno”.

È stata dura il passaggio da quella stagione eccezionale al torneo di Serie B di quest’anno?

“No, perché altrimenti non sarei rimasto qui. Mi ha allettato molto provare questa nuova esperienza di secondo allenatore, penso in futuro di poterlo fare, spero bene. Ho la fortuna di avere accanto un allenatore capace come Piccioni, da cui sto imparando molto, specie alcuni particolari che da scoutman si notavano meno. E poi romanticamente mi piace concludere con i ragazzi del 2005 che quest’anno finiranno l’under, con cui iniziai quattro anni fa il mio percorso. Mi riferisco ai vari Guarascio, Tassone, Iurlaro, Pisani, Cugliari, lo stesso Saragò che ho avuto solo il primo anno”.

Hai un allenatore a cui ti ispiri?

“Per la mia esperienza mi piacciono i tecnici puntigliosi e precisi, che non lasciano nulla al caso,  dunque attenti sia al particolare ma anche all’organizzazione settimanale della partita. Ed in verità in questi 4 anni qui sono stato fortunato a poter lavorare con Baldovin per un biennio, con Cesar Douglas e lo stesso Nico Agricola nel settore giovanile”.

Da grande Maragò cosa vuole fare?

“Provare a riaffacciarmi alla pallavolo di alto livello, a Vibo ben venga e ne sarei felicissimo, oppure altrove, nel ruolo di primo o secondo allenatore non fa differenza”.

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