Sant’Onofrio, Consiglio sul campo sportivo. L’Asd: «Il sindaco vuole annientarci». Pezzo: «Falso, impianto gestito come se fosse privato»
Si è tenuta l'Assemblea comunale con all'ordine del giorno la revoca della concessione all'Asd. L'opposizione fa quadrato e le Tre Spighe incalzano: «Il primo cittadino cambi idea»
Dopo settimane di polemiche e attriti tra l’amministrazione comunale santonofrese, guidata dal sindaco Antonino Pezzo, e l’Asd Sant’Onofrio (squadra militante nel campionato di Prima Categoria) in merito all’atto di revoca emanato dal primo cittadino sulla gestione, da parte della stessa Asd Sant’Onofrio, del campo sportivo Ten. Rizzo, si è arrivati all’atteso faccia a faccia tra la giunta e il club giallorosso. Nel pomeriggio di ieri, infatti, si è tenuto il confronto diretto grazie alla convocazione di un Consiglio comunale straordinario, aperto all’intera comunità, all’interno della Sala Consiliare “Falcone e Borsellino”.
Le accuse dell’opposizione
Il consiglio si è aperto con l’intervento di Francesco Addesi: «Innanzitutto la convocazione del Consiglio Comunale è avvenuta in maniera un po’ particolare che noi vediamo come uno sgarbo istituzionale da parte del Presidente del Consiglio ai consiglieri all’opposizione, i quali avevano richiesto il confronto a fine agosto. Lo stesso presidente del Consiglio, dopo aver dialogato con i quattro consiglieri firmatari, fissa tale Consiglio Comunale in data 19 settembre, pur sapendo che alcuni dei firmatari sarebbero stati assenti. Dopo un breve colloquio con il sindaco, il Presidente del Consiglio fissa la data senza nulla messo a verbale e mettendo sotto i piedi i consiglieri».
A chiudere gli interventi dell’opposizione è Salvatore Bulzomì, inizialmente facente parte dell’attuale giunta e poi staccatosi: «Non sono il difensore dell’Asd Sant’Onofrio e sono uscito dalla maggioranza per mancanza di fiducia con questa amministrazione. La sentenza del Tar che boccia tale amministrazione, e che la condanna alle spese legali, è un dato reale. Prima di tale sentenza, però, notavo un certo fairplay tra la società sportiva e l’amministrazione comunale. Quest’ultima, infatti, aveva stanziato 1400 euro a favore dell’Asd Sant’Onofrio per l’acquisto di porte e, inoltre, aveva dato il proprio appoggio per un finanziamento di 700mila euro. Oltre a questo, ricordo anche quando lo stesso sindaco Pezzo andò a festeggiare con la squadra l’avvenuta promozione al campionato di Prima Categoria». E poi: «Noto inoltre che, anche nell’ultima revoca, il Comune è soccombente e dovrà sostenere una seconda causa».
Le verità di Ciancio
Dopo gli interventi dell’opposizione, a intervenire è direttamente la parte che si ritiene lesa, ovvero l’Asd Sant’Onofrio, rappresentata dal presidente Franco Ciancio: «Negli ultimi due anni si è provato ad annientare quanto di buono fatto dalle precedenti amministrazioni e dalle associazioni sportive. Dopo la conquista della Prima Categoria dopo 19 anni, ci aspettavamo un impianto sportivo pronto all’uso e i tempi per farlo c’erano stati tutti. Ciò non si è verificato e pensate che i maggiori esponenti di questa amministrazione, qualche tempo fa, partecipavano alla presentazione del nostro progetto proprio in questa sala». Ciancio va poi nel dettaglio: «Ricordo che abbiamo giocato per un anno a porte chiuse poiché, i lavori iniziati nel 2022 si sono fermati ad aprile 2023 e non sappiamo il perché».
Il presidente giallorosso rimarca poi quanto fatto: «Siamo stati tra i primi in Calabria a ottenere il finanziamento Sport e Periferie 2020 e vorrei ricordare che il progetto per il manto erboso è nostro. A tal proposito il sindaco ha firmato perché stazione appaltante, ma di stazione appaltante non si è visto ancora nulla. Non nego la mia preoccupazione sul fatto che si rischia di perdere questo finanziamento di 700mila euro. L’unico lavoro dell’amministrazione è quello di mandarci via. Quanto all’erbetta, abbiamo già il parere favorevole del Coni, ma forse dobbiamo prima andare via noi affinché si cominci». Ciancio si sofferma poi sulle revoche: «Dopo aver vinto la prima revoca, è la seconda che reputo curiosa. L’Asd Azzurra denunciò l’Asd Sant’Onofrio perché non poteva usufruire dell’impianto sportivo, ma successivamente il giudice estinse la condanna. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico però, non contento, si sostituisce al giudice e stabilisce la sentenza. La terza revoca è invece un fatto grave perché hanno strumentalizzato prendendo spunto da un fatto avvenuto il 3 dicembre 2023. Giocavamo a Sant’Onofrio una partita contro il Laureana e in palio c’era il campionato, una partita giocata a porte chiuse perché mancavano i due cancelli e la ringhiera che l’amministrazione non fa mettere. In ogni caso la gente rimase fuori fuori a vedere la partita ma poi, quando è cominciato a piovere, alcuni tra cui donne e bambini sono entrati in tribuna. Subito dopo ecco l’arrivo dei Carabinieri i quali, però, non hanno parlato di alcun disordine e di questo parlano i fatti».
Le verità del sindaco
Dopo aver ascoltato tutti gli interventi, è lo stesso sindaco Antonino Pezzo a replicare e a fornire quella che, secondo lui, è la reale interpretazione e sequenza dei fatti: «Io devo dire sempre la verità perché sono un uomo di Stato, oltre a essere un Ufficiale di Governo. Ho sempre ammirato il fascino della legalità perché, chi naviga nella legalità, non teme nessuna tempesta e lo rende un uomo libero e senza scheletri. Come sindaco avevo richiesto al presidente Ciancio di discutere apertamente per risolvere ogni dubbio o fraintendimento davanti alla cittadinanza, ma questo invito è stato declinato e vi chiedo di riflettere su questo. Ci accusano di persecuzione quando invece, chi sta cercando cercando falsificare la realtà, non è di certo questa amministrazione».
Ecco che il primo cittadino dà la sua versione dei fatti: «L’Asd Sant’Onofrio più volte è venuta meno agli impegni presi con il Comune. La cittadinanza non può essere offuscata da una campagna denigratoria che confonde la verità. Loro sono bravi a rappresentare la bugia nella veste della verità, ma i cittadini hanno la capacità di distinguere tra chi agisce nel rispetto delle regole e chi distorce i fatti per obiettivi personali e con accuse infondate».
Si arriva così alle richieste di revoca: «Quanto alla prima revoca, l’Asd Sant’Onofrio ha ottenuto una proroga di 9-10 anni dalla precedente a amministrazione e basandosi su lavori che, ad oggi, come da regolamento non sono stati messi agli atti come ad esempio il rendiconto e le spese sostenute. La rendicontazione si basa su dati concreti e il Comune queste cose non le ha mai trovate. Rispetto senza dubbio la condanna del Tar, ma questa era una cosa che andava fatta e ne siamo convinti». E ancora: «Nella Pec dell’Asd Sant’Onofrio si legge di una spesa di 30mila euro per computo metrico, ma è proprio questo che si contesta, dal momento che il computo metrico non è una documentazione che certifica l’effettiva lavorazione. Inoltre l’Asd Sant’Onofrio si è imposta come unico gestore della struttura e questo atteggiamento ha portato la società davanti al Tribunale Federale Territoriale. Il presidente Ciancio avrebbe dovuto fare mea culpa, anche perché c’è stato un procedimento disciplinare a suo carico, assolto solo per prescrizione. La mia amministrazione ha sempre agito nell’ambito della legalità e della trasparenza e non abbiamo nulla da nascondere, a differenza di chi ha violato le regole a proprio vantaggio». E ancora: «La revoca della concessione non è stata una scelta facile ma doverosa poiché è stato gestito un bene pubblico come se fosse proprietà privata. Se c’è qualcuno che ha violato la legge, questa è l’Asd Sant’Onofrio e noi non permetteremo che una campagna denigratoria getti ombre sull’operato del Comune».
Il sindaco Pezzo ricorda anche la questione relativa alla presentazione della squadra in piazza: «Per quanto riguarda richiesta della piazza, io avevo autorizzato l’uso dello spazio per la presentazione della squadra dalle 18 alle 24, anche se l’orario era un po’ insolito. Nell’autorizzazione ovviamente c’era il divieto di fare politica. In seguito sono stato chiamato dal Comandante dei Carabinieri di Sant’Onofrio perché, in quella autorizzazione, mancava un piano di sicurezza. Anche Ciancio era stato informato e gli era stata consegnata anche la modulistica del piano di sicurezza. Quindi perché non l’hanno fatta? Sono state fatte delle violazioni gravi che, se verificate debitamente, non servirà né Tar né altro, ma solo il buon senso da parte del presidente Ciancio a sciogliere spontaneamente la convenzione con il comune». E infine: «Penso inoltre che l’Asd Sant’Onofrio dovrebbe lasciare l’incarico in mano all’amministrazione, la quale provvederà a una nuova gestione che abbia la capacità di portare avanti l’impianto sportivo».
Il comunicato del gruppo Tre Spighe
A margine del Consiglio comunale, sono intervenuti con una nota anche gli ex consiglieri del gruppo Tre Spighe: «Come cittadini, già consiglieri comunali, abbiamo raccolto l’invito pubblico del Sindaco a partecipare all’Assemblea consiliare con un intervento che vuole richiamare l’attenzione sulla necessità di ricercare sempre il meglio per la nostra comunità, in modo tale che le valutazioni e le decisioni di ognuno siano ispirate da questo obiettivo superiore. La nostra preoccupazione è che uno dei pochi spazi di socializzazione e di svago possa divenire, come oggetto del contendere, un altro luogo abbandonato. Perché è così che diventerà se non si trova una soluzione ragionevole. A chi giova perpetuare questa volontà di revocare una regolare convenzione ad una Associazione che viene riconosciuta come valida e seria. Quali sarebbero i veri motivi che spingono a cercare i modi possibili per raggiungere questo scopo?. Siamo preoccupati per la possibile perdita di ingenti finanziamenti e per i possibili conseguenti contenziosi, con un aggravio di spese a carico del bilancio comunale. Se si continua su questa strada dello scontro pregiudizievole a questo si arriverà e non gioverà certo alla nostra comunità. Le nostre preoccupazioni dovrebbero essere quelle di tutti i presenti e pertanto si possa ancora agire con ragionevolezza e senza sventolare bandiere a difesa di falsi problemi. Ci aspettiamo che questo Consiglio possa contribuire ad indurre il Sindaco e la Giunta Comunale a mutare la posizione deliberata per la revoca della convenzione con la ASD Sant’Onofrio calcio. Se ciò non dovesse avvenire, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità e le conseguenze che ne deriveranno.