giovedì,Giugno 5 2025

Salta la Supercoppa vibonese, il Tropea replica allo Spilinga: «Chiedevamo un campo neutro e la metà dei posti, non hanno voluto»

La società tropeana: «Hanno insistito affinché si giocasse sul loro campo lasciandoci solo il 10% di pubblico»

Salta la Supercoppa vibonese, il Tropea replica allo Spilinga: «Chiedevamo un campo neutro e la metà dei posti, non hanno voluto»
La squadra di calcio del Tropea

Arriva puntuale la replica del Tropea in merito alla nota stilata qualche ora fa dallo Spilinga. Come è ormai noto, la finale di Supercoppa di Provincia che annualmente mette di fronte la vincitrice del campionato di Seconda Categoria (Spilinga) e quella di terza Categoria (Tropea) non si terrà. Da quanto si evince nel comunicato del club spilingese ciò è dovuto essenzialmente dal timore, da parte della compagine tropeana, dell’ordine pubblico.

La replica del Tropea

Sulla questione, comunque, proprio il Tropea ha ritenuto doveroso replicare esponendo la sua versione dei fatti: «In merito alla comunicazione diffusa dalla Polisportiva Spilinga riguardo l’annullamento della Supercoppa FIGC – Vibo, prevista tra la nostra squadra, Città di Tropea, e la suddetta società, desideriamo chiarire la posizione del nostro club per evitare fraintendimenti. Il Città di Tropea non ha mai rifiutato di disputare la finale della Supercoppa, né ha manifestato mancanza di volontà nel partecipare a un evento che consideriamo di grande valore sportivo e sociale. Al contrario, ogni dirigente del nostro club, in piena condivisione, ha espresso fin dall’inizio la massima disponibilità a collaborare per l’organizzazione della gara, proponendo soluzioni concrete per garantire un’esperienza equa, sicura e festosa per entrambe le squadre e le rispettive tifoserie. Nello specifico, abbiamo avanzato la proposta di disputare la finale in un campo neutro, una scelta che riteniamo appropriata per una competizione che celebra i vincitori del campionato di Seconda Categoria e di Terza Categoria. Abbiamo inoltre suggerito di concordare giorno e orario dell’incontro, con una suddivisione equa della capienza dello stadio, pari al 50% per i tifosi del Città di Tropea e 50% per quelli della Polisportiva Spilinga, al fine di garantire sicurezza e serenità per tutti i presenti. Tale proposta, condivisa unanimemente dai dirigenti del Città di Tropea, mirava a creare le condizioni per un evento che fosse davvero un momento di festa e rispetto reciproco. Queste richieste sono state formalizzate sia in riunioni ufficiali sia tramite Pec inviata alla Lega Nazionale Dilettanti».

Il mancato accordo

Ecco allora il dissenso tropeano: «Con nostro rammarico, la Polisportiva Spilinga non ha accolto questa ipotesi, insistendo affinché la gara si disputasse a Spilinga, in casa loro, con una ripartizione dei tifosi fortemente sbilanciata: solo il 10% dei posti riservati ai sostenitori tropeani e il restante 90% a quelli spilingesi. A nostro avviso, questa condizione non rispecchia i principi di equità e imparzialità che dovrebbero caratterizzare una finale di tale importanza, volta a celebrare il successo di entrambe le squadre. Ribadiamo che non abbiamo rifiutato la disputa della finale, ma, come decisione condivisa da ogni dirigente del Città di Tropea, abbiamo richiesto un campo neutro per assicurare un clima di serenità e sicurezza, soprattutto per i nostri tifosi, e per garantire un’esperienza equa per tutti. Purtroppo, non trovando accoglimento alle nostre proposte, non si sono create le condizioni per procedere con l’evento. La mancata disputa della Supercoppa rappresenta una perdita per l’intero movimento calcistico locale».

Articoli correlati

top
preload imagepreload image