Slitta il Giro d’Italia, attesa per conoscere la data da Mileto

È destinata a slittare la tappa del Giro d’Italia con partenza da Mileto. Gli appassionati di ciclismo calabresi e tutti coloro che nella cittadina normanna stanno lavorando alacremente affinché il “sogno” si realizzi, si domandano ora quale sarà la data per la tappa. In primis l’ex presidente regionale della Federazione ciclistica italiana Mimmo Bulzomì, vera anima del locale comitato organizzatore. Nelle scorse ore il Governo ungherese – a causa del propagarsi del coronavirus – ha annunciato che sul proprio territorio non si potranno organizzare eventi di massa nazionali e internazionali. Una decisione che, di conseguenza, fa posticipare a data da destinarsi la partenza della corsa rosa, quest’anno inizialmente prevista il 9 maggio dalla capitale magiara Budapest. Tre le tappe programmate in rapida successione in terra ungherese, prima che il 12 maggio la carovana sbarchi in Sicilia e riparta alla volta di Milano.

Molteplici appuntamenti ciclistici che, a questo punto, appaiono seriamente a rischio, nonostante le parti coinvolte abbiano ribadito la loro determinazione a lavorare insieme per consentire al Giro d’Italia di partire dalla stessa nazione in una data successiva. La comunicazione dello slittamento del giorno di partenza è arrivata direttamente da Rcs Sport, che organizza la corsa rosa per conto della Gazzetta dello Sport. La stessa azienda ha anche specificato che la nuova data sarà annunciata non prima del 3 aprile quando termineranno le disposizioni previste dal Dpcm del 4 marzo 2020 e dopo che l’organizzazione si sarà confrontata con il Governo, gli Enti locali e territoriali e le Istituzioni sportive italiane e internazionali.

Solo a quel punto, dunque, gli organizzatori decideranno il da farsi. Tra le ipotesi al vaglio di Rcs Sport, far slittare ad altra data il Giro d’Italia, mantenendo la programmazione prevista e, quindi, anche le tre tappe iniziali in Ungheria, oppure farlo partire direttamente dalla Sicilia il 12 maggio, accorciando l’itinerario e garantendo la stessa tempistica, con arrivo a Milano sempre il 31 maggio. Idee, oggi, solo sulla carta, che si potrebbero concretizzare nell’uno o nell’altro senso… “mostro” coronavirus permettendo.

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