Un curioso episodio, degno di “Don Camillo e Peppone”, accadde a Vibo Valentia durante la campagna elettorale del 1948 nel momento in cui la religione era motivo di aperto scontro politico.
Aspre critiche ad un atto che "ridimensiona ulteriormente una struttura sanitraria nevralgica per la costa". Analoga delibera approvata dai Comuni di Drapia, Nicotera, Cessaniti, San Calogero, Rombiolo, Parghelia e Zungri
I primari 'dimissionari' chiedono al prefetto Casabona di vigilare sulla verifica degli accordi presi nel corso della riunione in Prefettura con il commissario Scura, e pensano di rivolgersi alla magistratura.
Per il consigliere regionale azzurro alle note disfunzioni collegate all’assenza di un ospedale moderno si somma adesso la soppressione dei servizi nel presidio di Tropea.
Le linee guida indicate dal commissario straordinario della sanità calabrese, Massimo Scura, sanciscono l’accorpamento dei tre distretti esistenti nonché quello di diverse strutture semplici e complesse. Tutti i numeri della riorganizzazione dell’Azienda sanitaria provinciale.
La seduta era stata convocata con “urgenza” vista l’imminente scadenza dei termini. Errori materiali e una pratica incompleta sarebbero alla base del rinvio secondo quanto sostenuto dall’opposizione che ha protestato in aula.
Il consigliere regionale mette sotto accusa le gestione commissariale di Scura e chiede, tra le altre cose, che si preservino le competenze di Neurologia a Vibo.
La deputata vibonese del Movimento 5 stelle, Dalila Nesci, ha interrogato il governo in relazione alla revoca del decreto n. 84 del Commissario per la sanità calabrese, Massimo Scura, che riorganizza la rete dei laboratori pubblici e privati.