venerdì,Aprile 26 2024

Dagli ulivi del Parco urbano di Vibo l’olio per i bisognosi della città

Iniziativa benefica dell’amministrazione comunale che destina il prodotto alle parrocchie e i proventi della vendita di una parte dello stesso all’acquisto di giochi inclusivi da installare nell’area verde 

Dagli ulivi del Parco urbano di Vibo l’olio per i bisognosi della città

«Il Parco urbano di Vibo Valentia: una straordinaria oasi di verde costituita prevalentemente da ulivi. Alberi sui quali cresce e matura una cospicua quantità di olive con cui è possibile produrre olio di qualità. Per cui sarebbe stato impossibile da parte dell’esecutivo in carica non condividere la proposta di Cesare Speziale, affidatario della gestione della riserva urbana, che ha concordato con l’amministrazione comunale la realizzazione di un singolare progetto consistente, appunto, nella produzione di olio». 

È quanto si legge in un comunicato diffuso dal Comune di Vibo Valentia relativamente al progetto “L’olio del parco” intrapreso dall’amministrazione comunale. «Olio da offrire in beneficenza a chi in città si occupa di dare aiuti alle famiglie o a persone in difficoltà – si legge ancora -, olio con il ricavato della cui vendita sarebbe stato possibile, non solo sopperire alle spese di raccolta e produzione del prezioso nutrimento, quanto poi reperire anche i fondi necessari per acquistare giochi inclusivi da utilizzare nello stesso parco».

La proposta a suo tempo definita tra Speziale e l’assessore Katia Franzè, che tra le svariate deleghe oltre a quella principale dell’Urbanistica e del governo del territorio ricopre anche quella al decoro cittadino ed ai parchi, «ha immediatamente fatta sua e ha conseguentemente proposta al sindaco della città Elio Costa. Il primo cittadino l’ha accolta con entusiasmo, tanto che nella sala giunta di Palazzo Luigi Razza si è tenuto un incontro conclusivo alla presenza del vice sindaco Raimondo Bellantoni, degli assessori Katia Franzè e Silvia Riga e del presidente della IV Commissione consiliare Elisa Fatelli. Nell’occasione Costa ha provveduto a consegnare circa 200 litri di olio ai rappresentanti di strutture religiose e associazioni che in città si occupano di aiuti ai bisognosi». 

A ritirare il dono del Comune per i propri assistiti i responsabili del Duomo di San Leoluca, la parrocchia Sacra Famiglia e l’associazione Sacra Famiglia, la parrocchia di Vibo Marina-Bivona-Longobardi, la parrocchia di Piscopio, quella delle Vene e di Triparni, la San Vincenzo De Paoli. Nel corso dell’incontro il sindaco Elio Costa ha illustrato l’iniziativa ai presenti e si è detto «compiaciuto di poter contribuire, ancora meglio se nel corrente periodo delle festività pasquali, con questo gesto a chi si prodiga a lenire le pene dei bisognosi». Il primo inquilino di Palazzo Luigi Razza ha anche manifestato apertamente la sua viva «intenzione di voler rinnovare anche nei prossimi anni di sua gestione questo significativo atto di donazione ampliandolo anche alle altre parrocchie ed associazioni operanti sul territorio. Offerta – ha concluso il primo cittadino – che, sebbene simbolica, intende rafforzare il senso dell’attenzione per gli indigenti e della riconoscenza verso chi nei fatti si prodiga per il bene della comunità».

Nella stessa direzione anche il commento dell’assessore Katia Franzè la quale, dopo aver ringraziato il gestore Cesare Speziale per la realizzazione del progetto e il presidente della IV Commissione consiliare Elisa Fatelli per il contributo fattivo prestato anche con la realizzazione del logo poi impresso sulle taniche dell’olio, nell’occasione ha voluto esternare la sua soddisfazione sostenendo che «l’iniziativa è stata accolta con vivo entusiasmo e con lo stesso spirito è stata trasmessa ed accolta dall’amministrazione comunale. L’idea – ha proseguito – sebbene rappresenti un granello nel mare della necessità, può certamente considerarsi come l’avvio di un percorso nuovo, quello che vede pur in un momento di grande difficoltà economica per l’Ente, l’opportunità di creare all’interno del parco urbano un’area attrezzata di giochi inclusivi per meglio favorire ogni tipo di ospitalità».

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