sabato,Aprile 20 2024

Rifiuti: le grandi utenze lasciano il Comune di Vibo, Tari ai privati

Supermercati, aziende ubicate nella zona industriale di Portosalvo e diversi proprietari dei locali posti all’interno del centro commerciale Vibo Center avrebbero già deciso di abbandonare il servizio pubblico

Rifiuti: le grandi utenze lasciano il Comune di Vibo, Tari ai privati
Palazzo Luigi Razza

La fuga potrebbe essere già cominciata. D’altronde, a conti fatti, il risparmio c’è e dovrebbe risultare pure abbastanza conveniente: da quanto è stato possibile apprendere, infatti, diversi supermercati ricadenti nel territorio comunale di Vibo Valentia, le grandi aziende ubicate nella zona industriale di Portosalvo e alcuni proprietari dei locali posti all’interno del Centro commerciale Vibo-Center avrebbero già deciso di lasciare il Comune capoluogo e affidare ai privati la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. A loro, poi, e non più agli uffici competenti di Palazzo Luigi Razza, gli interessati dovranno versare la Tari che – a partire da gennaio del 2020 – avrà una sensibile riduzione. Ai privati, quindi, si pagherà di meno rispetto a quanto oggi viene versato al Comune. E poiché la Tari si calcola in base ai metri quadri degli immobili di proprietà, si comprende bene che per le grandi utenze affidare la gestione dei rifiuti ai privati conviene e parecchio anche. È un affare, insomma. [Continua in basso]

Maria Limardo

L’agevolazione è contenuta all’interno del decreto legislativo numero 166/2020 e si applica alle utenze non domestiche, previa presentazione al Comune di riferimento della domanda di fuoriuscita dal servizio pubblico, il cui termine ultimo era stato fissato al 31 maggio scorso. Se dunque, con il passare del tempo, le indiscrezioni dovessero confermare la fuoriuscita di numerose grandi utenze ricadenti nel territorio comunale, l’attuale amministrazione cittadina si troverebbe costretta a rimescolare le carte riguardanti il servizio di raccolta dei rifiuti. O meglio: quelle del contratto di appalto. Sì, perché il gettito della Tari deve essere utilizzato esclusivamente a copertura del servizio e non per altri capitoli di spesa. Va da sé che, se per l’Ente le entrate diminuiscono sensibilmente, a causa dell’abbandono del servizio pubblico da parte delle utenze maggiori del territorio, l’amministrazione Limardo dovrà, probabilmente, rinegoziare il canone di pagamento del contratto di appalto con l’attuale ditta che gestisce il servizio: ossia l’Ecocar. Perché se il Comune dal prossimo anno incasserà molto di meno dalla Tari dovrà, verosimilmente, diminuire anche i costi.   

Se l’eventuale confronto con la ditta dovesse portare a un abbassamento del canone nei riguardi di quest’ultima, a rischio potrebbero esserci da un lato la qualità del servizio di raccolta dei rifiuti fino ad oggi svolto dalla Ecocar e, dall’altro, il mantenimento dei livelli occupazionali. Lo scenario che si prospetta, insomma, potrebbe non essere dei più facili. Anzi, tutt’altro. L’allarme c’è. Tant’è che Confindustria Vibo ha aperto nei giorni scorsi un tavolo di trattativa con l’amministrazione comunale al fine di cercare di gestire al meglio questa delicata fase per entrambe le parti in causa: pubblico e privato.  

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