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Escursioni, “Vivi Serra” chiude il cerchio 2022: «Così promuoviamo la storia e i nostri boschi»

Con l’escursione al sentiero Frassati termina il programma annuale del sodalizio serrese che già si appresta a stilare nuovo calendario appuntamenti ed eventi: «Bisogna investire e valorizzare ancora di più i nostri meravigliosi siti»

Escursioni, “Vivi Serra” chiude il cerchio 2022: «Così promuoviamo la storia e i nostri boschi»

Escursioni nella natura, ma anche piccoli viaggi nella storia, nelle tradizioni di una terra bella e antica. Si chiude il ciclo di percorsi trekking dell’associazione “Vivi Serra San Bruno”. Un itinerario alla scoperta delle bellezze delle Serre vibonesi che ha coinvolto centinaia di visitatori e appassionati. Un 2022 caratterizzato da grande partecipazione, da un rinnovato interesse nei confronti dei tesori artistici e culturali ma anche paesaggistici custoditi nelle zone montane. I trekking di “Vivi Serra” sono stati qualcosa di più. Perché hanno riportato alla memoria vicende storiche o leggende legate al territorio vibonese. Come l’escursione sul Monte Pecoraro che ha omaggiato la triste pagina di storia legata ai tre boscaioli uccisi da un fulmine. Oppure la visita notturna all’albero delle fate”, un maestoso abete bianco nato nel cuore delle Serre secoli fa. Bilancio più che positivo, dunque, per il sodalizio diretto da Mario Papasodaro: «Il progetto è stato accolto con molto interesse, abbiamo avuto tantissime adesioni. Tutte le nostre uscite – afferma -sono state un successo. Non c’è un percorso che ha colpito di più perché ogni escursione ha un tema unico. Sicuramente il trekking notturno è sempre il più suggestivo e quello che ti fa vivere una immersione totale nella natura». [Continua in basso]

Trekking, natura e storia

Torre di avvistamento e l’albero colpito da fulmine. Foto di Vivi Serra San Bruno

Le escursioni rappresentano un momento di forte connessione con i paesi. Un modo per vivere a pieno una comunità, un’area geografica: «Questi percorsi – commenta Papasodaro – sono molto importante per il territorio perché nel corso delle escursioni è possibile fare piacevolissime scoperte, far rivivere la nostra storia, scoprire zone poco conosciute, percorrere vecchie mulattiere, visitare le antiche neviere, castelli immersi nel bosco». Eppure, si può e si deve fare molto di più per la valorizzazione delle zone montane: «Bisognerebbe investire ancor di più sui i nostri siti, e anche censire e promuovere maggiormente gli alberi monumentali, che vantano primati a livello internazionale. Come il nostro abete bianco, tra i più grandi d’Europa, il castagno della Lacina che ha più di 500 anni, il Bosco Archiforo inserito tra i 40 siti al mondo dove si può praticare la silvo-terapia». In questo contesto, il ruolo delle associazioni è di rilievo: «Auspichiamo che si dia sempre più importanza ai sodalizi come il nostro che puntano a far conoscere il territorio a 360 gradi. Il nostro obiettivo sarà anche quello di essere ancora più presenti nelle iniziative dei vari enti». I progetti futuri non mancano: «Ci piacerebbe creare delle giornate dedicate, momenti dedicati alla sensibilizzazione sull’ambiente. Intorno alla nostra associazione gravitano tante famiglie e tantissimi bambini, vorremmo far comprendere loro che la natura va curata e rispettata».

Il sentiero Frassati e il nuovo calendario

Trekking, immagine di repertorio da pixabay

“Vivi Serra San Bruno” è in continuo movimento. Membri e direttivo (composto da Mario Papasodaro, Aldo Aloe, Maria Schiafone,Teresa Bartone, Nunzia Milidoni, Jessica e Vittorio Papasodaro) sono già al lavoro in vista delle nuove sfide: «Come l’anno scorso il calendario 2023 verrà presentato all’inizio del nuovo anno, si sta lavorando alla scoperta di altri percorsi e nuovi siti storici dimenticati». L’ultimo appuntamento della stagione è in programma il 27 novembre, con inizio alle ore 8.30, presso il santuario di Santa Maria del bosco. Si tratta di un percorso medio-facile di 12 chilometri: «Il Sentiero Frassati – evidenzia Papasodaro- porta il nome del beato Pier Giorgio Frassati, membro dell’Ordine domenicano dei frati predicatori. A lui il Cai e il Corpo forestale dello Stato hanno intitolato questo sentiero pensato come percorso ad anello che può essere fatto anche a tappe. Da Santa Maria del Bosco, dopo una ripida salita, si giunge a Pietra Mercata, a quota 1038 metri, dove è inciso lo stemma della Certosa».

Escursioni a Serra San Bruno

Quindi «attraversata la strada provinciale, inizia il percorso in discesa fino al laghetto Sambuco. L’itinerario si snoda quindi tra i boschi utilizzati in passato dalle Reali ferriere di Mongiana. In prossimità del fiume inizia la salita che porta all’altopiano di Ninfo», sottolinea il referente del sodalizio. Sarà un’ulteriore occasione per conoscere e apprezzare piccoli tesori paesaggistici e storici.

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