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«No alla proliferazione dell’eolico, comunità locali abbiano voce in capitolo», l’appello del sindaco di Serra insieme ad altri 200 primi cittadini

Alfredo Barillari spiega di non essere contro le energie rinnovabili, ma «le leggi vanno riscritte perché ad ora favoriscono pochi privati. Il rischio è che nel nome del green vengano cancellati paesaggi e identità»

«No alla proliferazione dell’eolico, comunità locali abbiano voce in capitolo», l’appello del sindaco di Serra insieme ad altri 200 primi cittadini

«Le leggi sull’energia vanno riscritte. Così come sono, favoriscono un’economia privata in pieno fermento, con grandi guadagni a fronte di rischi minimi. E il conto lo pagano i cittadini, attraverso bollette sempre più care e tasse generalizzate». A parlare è Alfredo Barillari, sindaco di Serra San Bruno, che torna a far sentire la sua voce contro quello che definisce un vero e proprio «modello speculativo mascherato da transizione ecologica».

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Barillari non è solo. Fa parte del Coordinamento interregionale dei sindaci, una rete di oltre 200 primi cittadini da ogni angolo d’Italia, accomunati da una convinzione precisa: le comunità locali devono avere voce in capitolo quando si parla di energie rinnovabili. Per una transizione sì, ma giusta, consapevole e soprattutto partecipata.

«Non siamo contrari alle rinnovabili, sia chiaro – spiega Barillari – ma diciamo no alla proliferazione incontrollata degli impianti eolici in aree pregiate dal punto di vista ambientale. Le Serre calabresi sono un patrimonio di biodiversità, non un terreno di conquista». Qui in particolare, dovrebbe sorgere un grande parco eolico che coinvolgerebbe il territorio di diversi comuni, sia nel Vibonese che nel Catanzarese. Un progetto osteggiato da associazioni e amministratori.

Una posizione quella espressa ora da Barillari, sostenuta da anni di mobilitazioni insieme a comitati, associazioni, scrittori ed esponenti della società civile. Ultima in ordine di tempo, l’assemblea pubblica tenutasi ad aprile proprio a Serra San Bruno, che ha visto la partecipazione di esperti e sindaci calabresi, promossa insieme a ControVento e Italia Nostra.

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«È stato un momento importante – racconta Barillari – un confronto aperto in cui si è ribadito che non possiamo accettare decisioni calate dall’alto che non tengano conto dei territori».

Il riferimento è alle attuali normative, che permettono l’autorizzazione di parchi eolici anche in presenza di una forte opposizione locale. «Il rischio – osserva il sindaco – è quello di cancellare, nel nome del ”green”, pezzi interi di paesaggio e identità, per favorire pochi attori economici».

Il Coordinamento ha già fatto sentire la propria voce anche nelle sedi istituzionali più alte. Sempre ad aprile, i sindaci del gruppo sono stati ricevuti in Senato, dove hanno chiesto una profonda revisione delle norme sull’eolico, in particolare sul diritto dei territori di esprimersi in maniera vincolante. E tempo fa è stata inviata anche una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«Quello che ci serve è un nuovo patto tra istituzioni e cittadini – conclude Barillari – che metta al centro il bene comune, non gli interessi privati. Serve una protesta civile ma determinata. E soprattutto serve consapevolezza. Solo insieme possiamo decidere il futuro dei nostri territori».

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