Mare di Vibo, lo stupro continua: dai torrenti Sant’Anna e Antonucci ancora liquami. E l’opposizione incalza: «Inaccettabile» – VIDEO
Non solo reflui fognari ma anche idrocarburi e rifiuti solidi si stanno riversando nello specchio d’acqua ai piedi della città capoluogo. Una situazione che all’inizio di giugno già pregiudica l’intera stagione turistica. Cuore Vibonese: «La pazienza è finita»

E nenti, simu cà. Passano gli anni, passano le amministrazioni comunali, ma lo scempio di torrenti e fossi che inquinano il mare di Vibo Marina resta immutato, nonostante gli sforzi, che pure ci sono, da parte del Comune. Ieri, il torrente Sant’Anna ha ripreso a vomitare liquami che hanno colorato di marrone le acque di Bivona.
A poche centinaia di metri più a nord, il fosso Antonucci faceva lo stesso, con un rivolo di liquami e idrocarburi che si riversava prima sulla spiaggia e poi in mare. La puzza di nafta è inequivocabile, come inconfondibile è l’iridescenza dei liquami che segnala la presenza di carburanti e olii. I video che vi proponiamo, girati ieri, sono espliciti.
Insomma, un disastro che vedono tutti, compreso il sindaco Enzo Romeo, ma che non si riesce a fermare. Tanto che il primo cittadino ha cercato di elevare lo stato d’allarme ad emergenza che riguarda l’intera costa vibonese, chiamando a raccolta i sindaci dei Comuni rivieraschi per una conferenza programmatica intorno alla quale consolidare un fronte compatto di amministrazioni che possano interloquire con un’unica voce con i principali attori istituzionali, a cominciare dalla Regione.
Perché quest’anno il problema del mare sporco ha fatto, per così dire, un salto di qualità: in acqua non c’è soltanto la solita schiumetta che assedia la riva ma veri e propri rifiuti galleggianti, quelli, per intenderci, che dovrebbero finire in discarica. Da Nicotera a Pizzo (che deve fare i conti anche con il mare verde) la prima vera settimana d’estate è stata da dimenticare e non ci sono segnali che la situazione possa migliorare, almeno per ora.
Intanto, a Vibo, l’opposizione ha gioco facile a fare la voce grossa, sebbene non occorra andare troppo in là con la memoria per ricordare che fino a un anno fa le parti erano invertite e la situazione non era tanto diversa.
«A Vibo Marina e Bivona è già emergenza mare sporco. Acqua torbida, chiazze galleggianti, odori nauseanti. A metà giugno ci ritroviamo, ancora una volta, con una costa inaccettabile per una città che dovrebbe vivere di turismo, accoglienza e decoro». È quanto afferma il gruppo consiliare di minoranza Cuore Vibonese.
«Tra le cause principali – continuano Cutrullà, Tucci, Russo e Calabria – c’è il fosso Sant’Anna, un canale di scolo che sverserebbe nel mare di Bivona liquami, senza alcun controllo visibile e senza alcuna trasparenza. E mentre questo fosso si trasforma in una fogna a cielo aperto, dal Palazzo municipale tutto tace. Chiediamo al sindaco Enzo Romeo di rompere il silenzio e di chiedere ad Arpacal di effettuare le necessarie analisi alla foce del Sant’Anna. È inaccettabile che la città non sappia cosa viene scaricato in mare, mentre migliaia di persone si preparano a frequentare le nostre spiagge. Se non ci sono analisi, se non ci sono controlli, se non c’è un piano di intervento, il sindaco lo dica chiaramente: ci assumeremo noi l’onere di portare la verità davanti ai cittadini e, se necessario, davanti alle autorità competenti».
Su questa premessa fissano tre richieste considerate prioritarie: «Bonifica urgente del fosso Sant’Anna, con un monitoraggio continuo delle acque sversate in mare; controlli quotidiani sulla balneabilità, pubblici e accessibili a tutti; un piano straordinario d’azione, perché Vibo Marina e Bivona non possono essere abbandonate per l’ennesima estate». Poi la chiosa conclusiva: «La pazienza è finita. Il mare è un bene comune e un indicatore dello stato civile di un territorio. E oggi, purtroppo, dice che a Vibo manca tutto: programmazione, controllo, responsabilità politica».