Nei giorni scorsi diversi cittadini tropeani si sono recati alla sede della Saub per effettuare la variazione del medico di base, ma si sono trovati davanti un ufficio chiuso. La segnalazione, che arriva a Il Vibonese da un lettore, mette in luce un episodio che coinvolge oltre un migliaio di persone. Il disservizio riguarda in particolare i pazienti di un medico di base in procinto di andare in pensione, i quali devono necessariamente, entro il mese di ottobre, scegliere un nuovo medico. Tuttavia, la procedura ordinaria si è trasformata in una sorta di percorso a ostacoli: «L’unico dipendente incaricato di svolgere questa funzione non si è presentato in ufficio, senza comunicazioni ufficiali, nonostante fosse previsto il suo rientro proprio in quella data – ci ha fatto sapere un utente –, rendendo praticamente inutile la fila fatta da tutti noi in attesa di essere ricevuti per il disbrigo delle pratiche».

Secondo quanto riferito ancora dal lettore, «sul posto era presente il medico De Carlo, responsabile della struttura Saub, il quale, intervenuto a placare il disappunto di tutti noi in fila, ha contattato telefonicamente il collega assente. L’unica informazione trapelata è che l’impiegato potrebbe rientrare lunedì 13 ottobre», lasciando però in sospeso centinaia di richieste nel frattempo e generando ritardi nel cambio del medico di base. «Il disappunto nostro a quel punto è aumentato – ha sottolineato il lettore – tant’è che il dottor De Carlo ci ha consigliato di rivolgerci ai carabinieri per sporgere denuncia».

Un’affermazione che ha lasciato perplesso lo stesso lettore, il quale, con un passato da dipendente pubblico, ha sottolineato come «non sia questo il modo di risolvere i problemi. Se una persona è assente per motivi vari – ha dichiarato – gli altri dovrebbero attivarsi per garantire comunque il servizio. È impensabile che l’assenza di un solo dipendente blocchi tutta la macchina amministrativa. Non si può semplicemente mandare a casa le persone». La critica, pur composta nei toni, è netta nella sostanza.

Il problema sollevato non è solo organizzativo, ma anche comunicativo: «Il numero telefonico della Saub – ha poi aggiunto – risulta squillare costantemente a vuoto. Non risponde mai nessuno. Nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata. Ad oggi, l’unico canale attivo resta quello fisico: presentarsi di persona e sperare che qualcuno sia disponibile». Una modalità anacronistica, che stride con gli standard minimi di accessibilità ai servizi pubblici. Il caso solleva interrogativi più ampi sull’organizzazione della sanità territoriale nella provincia Vibonese. Non è la prima volta, infatti, che si registrano disagi simili, legati spesso a carenze di personale, strutture inadeguate o mancanza di comunicazione tra uffici e cittadini.

«Spererei, attraverso Il Vibonese, che chi di dovere si attivi per risolvere questo problema a stretto giro. La cosa riguarda genericamente tutta la popolazione di Tropea, in particolare le mille e forse più persone che in questo mese dovranno provvedere alla variazione del medico, che non sono poche! Questo è un paradiso terrestre finché non si ha bisogno della struttura pubblica, di qualche cosa diciamo che dipende da altre persone. Se uno può vivere riservatamente la propria vita, come sto facendo adesso da buon pensionato, allora questo è un paradiso terrestre. Poi quando non si ha a che fare con gli uffici pubblici, no. Ecco, lì casca l'asino. Comunque c'è tanta gente per bene, sono pochi quelli che non sono all'altezza, ma ne basta una mela marcia. L'importante – ha poi concluso – è mettere in evidenza la cosa e far fare brutta figura pubblicamente a chi si comporta così per far cambiare l’andazzo».