Osservatorio civico Città Attiva e rappresentanze di cittadini delle Serre e della costa denunciano «disservizi ormai insostenibili» e convocano un assemblea che si terrà domani. Riflettori accesi su piano di rientro, assunzione del personale e attivazione dei posti letto mancanti
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Un incontro per discutere sullo stato di crisi della sanità vibonese. A proporlo sono l’Osservatorio civico Città attiva, il Comitato San Bruno e il Comitato civico Costa degli dei, che intendono chiamare a raccolta le realtà sindacali e le sigle di categoria per elaborare una strategia comune a difesa del diritto alla salute.
L’iniziativa delle associazioni
L’invito, diramato dalle coordinatrici dell’Osservatorio Daniela Primerano, Francesca Guzzo, Ornella Grillo, dal presidente del Comitato San Bruno, Rocco La Rizza e dal Comitato Costa degli dei con le referenti Maria Antonietta Campennì e Marina Radice è stato indirizzato alla Cisl, Cisl medici, Uil, Uil medici, Cgil, Cisal, Fials, Nursing up, Nursind, Usb, Anaao, Cimo Fesmed, Fvm, Smi, forum Terzo settore, Ordine medici, infermieri e fisioterapisti nonché alla Prefettura di Vibo.
«Da anni – scrivono le tre associazioni siamo attivi sul territorio della provincia vibonese per difendere il diritto alla salute organizzando, tra le altre cose, un presidio davanti all’ospedale Jazzolino ogni ultimo sabato del mese, e diverse manifestazioni a Vibo Valentia, Tropea e Serra San Bruno. Abbiamo spesso diffuso studi sui problemi della sanità locale e sulle loro cause e a Vibo siamo riusciti, addirittura, ad aprire uno sportello di aiuto per il problema delle liste d’attesa».
Disservizi «insostenibili»
Negli ultimi mesi il problema dei disservizi del Servizio Sanitario pubblico è divenuto insostenibile anche a causa della scarsità di personale sanitario, scelta che riteniamo tutta politica, e delle interferenze e gli interessi della medicina privata, che soprattutto nella nostra provincia punta a fagocitare il servizio pubblico. Fanno sempre più capolino notizie di lavoratori della sanità che rifiutano – comprensibilmente – di partecipare a concorsi che prevedono soltanto un contratto precario, magari non rinnovabile, di operatori che scelgono di dimettersi a causa del burn-out lavorativo che questa situazione provoca o che, risultati idonei alle selezioni e disponibili, non sono stati mai contrattualizzati».
Per i Comitati e l’Osservatorio, diventa quindi indispensabile un cambio di rotta: «Crediamo che sia giunto il momento che tutte le realtà, espressione degli interessi dei cittadini e, soprattutto, dei ceti popolari e più deboli, oltre che dei lavoratori del settore sanitario facciano fronte comune, per costruire uno stato di agitazione che abbia degli obiettivi programmatici precisi come, ad esempio, l’abolizione dell’ingiusto piano di rientro sanitario, l’assunzione del personale necessario per garantire servizi efficienti e l'attivazione dei posti letto mancanti, l’approvazione del Piano di fabbisogno del personale e del Piano Territoriale dell’Asp».
La riunione
Alla luce di ciò, «al fine di adottare una strategia comune, vogliamo invitare la sigla sindacale, nella figura dei delegati che si occupano del settore sanitario in questa provincia o delle rispettive rsu, ad un’assemblea di confronto da tenersi in Vibo Valentia, nella Sala convegni Csv Calabria Centro, Vibo Valentia, Via A. Savelli, n. 2, domani, 21 novembre, alle ore 17.30».



