L’associazione da sempre impegnata a denunciare carenze e criticità esorta il governatore ad essere presente al tavolo istituzionale convocato per mercoledì. E invita i sindaci a impugnare dinanzi al Tar l’ultimo Dca: «A Vibo meno risorse»
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La convocazione di un tavolo urgente in Prefettura per discutere le gravi criticità della sanità vibonese, fissata per il prossimo 3 dicembre, ha innescato una dura presa di posizione da parte dell'Osservatorio civico "Città Attiva". Le rappresentanti dell'associazione, gli avvocati Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo, pur accogliendo con favore l'iniziativa del prefetto, definita un segnale di «grande sensibilità» e «senso del dovere», hanno espresso forte disappunto per la notizia della mancata partecipazione del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Al suo posto, infatti, è annunciata la presenza del sub-commissario Esposito.
Una sostituzione che l'Osservatorio ritiene inaccettabile, richiamando il governatore alle sue responsabilità dirette nella gestione della sanità regionale, specialmente in un contesto commissariato. «No, presidente, non si fugge davanti alle proprie responsabilità», si legge nella nota diffusa dalle legali, che sottolineano come in un momento di esasperazione sociale non sia possibile «delegare ad altri sottraendosi al confronto». L'Osservatorio ricorda inoltre che, ai sensi del Decreto Legge n. 150 del 2020, il presidente è tenuto a coordinarsi con la Commissione straordinaria per garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea).
Lo stato dell'arte: carenze e via crucis dei pazienti
Il quadro tracciato dall'Osservatorio è quello di un «fallimento gestionale e programmatico». La nota elenca una serie di criticità che stanno portando al collasso il sistema sanitario locale: personale sanitario esausto, reparti costretti a sospendere le attività chirurgiche per mancanza di anestesisti e una carenza cronica di posti letto. Una situazione che costringe i cittadini a quella che viene definita una «via crucis» verso altre strutture della Calabria o fuori regione, anche per le emergenze.
A preoccupare è anche la gestione delle risorse umane. L'Associazione vibonese denuncia «l'incapacità dell'Azienda sanitaria provinciale di prorogare i contratti al personale» (infermieri e assistenti socio-sanitari) impiegato durante l'estate e la «difficoltà nell'inserire in organico nuovi medici», citando il caso di uno «specializzando internista disponibile ma non ancora assunto». La sensazione descritta è quella di un'Azienda «allo sbando totale», dove si verificano cortocircuiti amministrativi tra i direttori di Distretto e la dirigenza generale.
Il nodo dei fondi: Vibo penalizzata rispetto a Crotone
Ad accendere ulteriormente la polemica è il recente Dca n. 302 del 25 novembre, relativo all'acquisto di prestazioni per l'assistenza socio-sanitaria nel triennio 2025-2027. L'Osservatorio civico evidenzia una «disparità di trattamento economico» che penalizzerebbe fortemente il territorio vibonese. «Per Crotone – scrivono Primerano, Guzzo e Grillo – oltre 40 milioni di euro, mentre per Vibo Valentia poco più di 7 milioni, a parità di popolazione», parlando poi di un Atto che «calpesta l'equità nell’accesso alle cure». Da qui l'appello rivolto ai sindaci del territorio affinché impugnino immediatamente il decreto davanti al Tar. In vista poi dell'incontro di mercoledì 3 dicembre, l'Osservatorio lancia un ultimo appello affinché il presidente Occhiuto riconsideri la sua agenda e partecipi di persona: «La sua assenza, per noi avrà un solo significato e confermerà la scelta di lasciarci morire».




