giovedì,Marzo 28 2024

«Per fare soldi basta una risma di carta», ecco il diplomificio di Stefanaconi – Video

Il ruolo dei principali indagati nell'inchiesta Diacono che ruota attorno all'Accademia di belle arti Fidia

«Per fare soldi basta una risma di carta», ecco il diplomificio di Stefanaconi – Video

Non un’università di alta formazione, ma una cartiera che stampava attestati per corsi e master mai svolti. Questa era diventata l’Accademia di Belle arti Fidia di Stefanaconi gestita dalla famiglia Licata, finita al centro dell’operazione Diacono, scattata all’alba di oggi dopo un’indagine lampo scaturita a seguito del ritrovamento nel luglio scorso a Stefanaconi di un arsenale e 200mila euro in contanti nelle disponibilità di Davide Licata, arrestato insieme alla moglie Rossella Marzano. Quest’ultima, nonostante fosse finita in  regime di arresti domiciliari è riuscita ad ottenere, tramite false dichiarazioni, l’assunzione in una scuola di Polistena.

«Per fare soldi basta una risma di carte»

Emblematica l’intercettazione di uno degli indagati «Per fare soldi basta una risma di carte». Con quei 500 fogli il gruppo riusciva a stampare 500 diplomi che vendeva a 2mila euro ciascuno. Ma il tariffario variava in base alle attestazioni che si richiedevano. La famiglia Licata aveva costruito attorno a sé una rete di contatti, con la creazione di società e associazioni volti alla realizzazione di un programma criminoso,  avvalendosi anche di legami “massonici”. Tra i legami, anche quello con l’ex dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Vibo Valentia Maurizio Piscitelli. L’alto funzionario del Miur  aveva il compito di effettuare  false ispezioni in cambio di denaro. Come le 2mila euro occultate in una bottiglia di Rhum consegnata da Davide Licata a Maurizio Piscitelli. Scambio avvenuto davanti a un bar di Lamezia Terme e immortalato in una delle tante intercettazioni audiovisive.    

Lo scambio di favori tra la Calvosa e Piscitelli

Sarebbe stato Maurizio Piscitelli a contattare la dirigente generale dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, Maria Rita Calvosa. In cambio del superamento di un concorso pubblico per ispettore, attraverso il piazzamento indebito al terzo posto al quale ambiva Giovanni Carbone (indagato), l’alto funzionario del Miur avrebbe promesso alla Calvosa, su sua stessa richiesta, il trasferimento con ruolo dirigenziale  al Ministero dell’istruzione di Roma, sua città d’origine.

Quei falsi certificati del medico di Vibo

Incoronata Bax, medico di base dell’Asp di Vibo Valentia ed ex assessore comunale è accusata di aver rilasciato falsi certificati medici attestanti svariate  patologie , su indicazione di Davide Licata e senza svolgere alcune preventive visite mediche, ricevendo dallo stesso l’attestazione di “dattilografia” ed un diploma per il figlio Mauro Borello, per mezzo dell’Accademia Fidia.

Le false dichiarazioni di Rossella Marzano

Gli inquirenti sono rimasti particolarmente sorpresi dalla pervicacia degli indagati che, all’indomani dell’arresto  dei coniugi Licata, continuavano a stampare falsi attestati. Non solo. Dopo la prima operazione, Rossella Marzano avrebbe dichiarato falsamente di non essere a conoscenza della sua sottoposizione a procedimenti penali, pur trovandosi in regime di arresti domiciliari. Una falsa attestazione che le avrebbe permesso di ottenere un lavoro all’Istituto comprensivo Ierace di Polistena.

Un Impero in espansione

Il Procuratore di Vibo Camillo Falvo durante la conferenza stampa

«L’inchiesta Diacono fa emergere uno spaccato terribile», ha dichiarato in conferenza stampa il capo della Procura di Vibo Camillo Falvo. Un Impero costruito sulle falsificazioni di titoli e con un enorme profitto. Basti pensare che stamattina nel corso della perquisizione, i militari hanno rinvenuto somme pari a 700 mila euro. Dal 2014 ad oggi – emerge in una intercettazione – sono stati venduti 20-30 mila tra diplomi, master e attestati. Tutti falsi. «E siamo solo all’inizio dell’inchiesta», annuncia il procuratore che conferma: «Ora l’indagine  si sposta su quali, e quanti, diplomi sono stati rilasciati falsamente». 

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