Pizzo in festa per i 25 anni di sacerdozio di don Salvatore Santaguida
Il parroco di San Sebastiano stretto nell’abbraccio di numerosi amici e fedeli. Presente il vescovo Luigi Renzo: «Presto avrete la nuova chiesa»
Una celebrazione intensa e molto partecipata, nella chiesa di San Sebastiano a Pizzo, ha arricchito di spiritualità e trasporto emotivo i festeggiamenti per i 25 anni dall’ordinazione di don Salvatore Santaguida, sacerdote di Sant’Onofrio che da 4 anni svolge la propria missione pastorale nella città napitina. Alla messa, unitamente a diversi sacerdoti della diocesi, ha preso parte anche il vescovo Luigi Renzo il quale ha espresso parole di apprezzamento per il parroco, definito dal presule «voce che chiama e speranza che consola. Grazie per la testimonianza che stai dando – ha detto ancora -, per il senso di comunità e per quello che farai appena iniziati i lavori del nuovo complesso parrocchiale».
A don Salvatore sarà infatti affidata la nuova chiesa intitolata alla “Risurrezione di Gesù”, che andrà a servire la parte alta della città che sorge lungo il tragitto di via Nazionale, per un bacino stimato in oltre 4000 persone. E proprio nel corso del suo intervento, il presule della diocesi di Mileto, ha annunciato che presto sarà espletata la gara d’appalto e che la posa della prima pietra potrebbe avvenire prima dell’estate. Molte le attestazioni di affetto e stima nei confronti di don Salvatore, testimoniate dalle numerose presenze alla celebrazione per i suoi 25 anni di sacerdozio e segno di una missione spirituale svolta con grande umanità e dedizione per il prossimo. Tra i presenti, accorsi a rendere omaggio al sacerdote che oggi è anche responsabile della Pastorale diocesana per la famiglia, rappresentati del mondo dello scoutismo, dei movimenti dei Focolarini e di Rinnovamento dello spirito, nonché numerosi fedeli giunti dalla vicina Stefanaconi (con in testa il sindaco Salvatore Solano), comunità alla quale è rimasto molto legato per avervi svolto la sua missione per ben 18 anni contraddistinti da segni concreti e da non poche vicissitudini.
Gratitudine e riconoscenza, nelle parole del sacerdote, verso la sua famiglia e verso quanti lo hanno accompagnato con affetto e stima lungo il suo cammino venticinquennale: dai primi passi mossi nel Seminario minore di Mileto, dagli studi al liceo “Morelli” di Vibo fino all’ordinazione dopo il periodo di formazione nel Seminario maggiore di Roma. Quindi l’abbraccio ideale alle comunità che lo hanno accolto e il riferimento commosso alla sua missione: «È per me un onore e un privilegio – ha affermato don Salvatore – servire il Signore nella sua Chiesa».