La prima sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Giancarlo Pittelli e Francesco Sabatino, difensori di fiducia del boss Luigi Mancuso, ritenuto ai vertici dell’omonimo clan di Limbadi. La Suprema Corte hanno annullato senza rinvio la decisione con la quale il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva disposto l’applicazione della misura cautelare (domiciliari) nei confronti di Luigi Mancuso, arrestato il 12 agosto 2017 a Nicotera dopo un periodo di latitanza. Il Tribunale di Vibo Valentia, in accoglimento della richieste degli avvocati Sabatino e Pittelli, aveva disposto l’immediata scarcerazione con provvedimento che era stato immediatamente impugnato dalla Procura di Vibo Valentia e con il successivo accoglimento da parte del Riesame di Catanzaro. L’eventuale rigetto del ricorso avrebbe determinato l’arresto del boss, ma l’annullamento senza rinvio della decisione ha confermato la correttezza dell’operato del Tribunale di Vibo Valentia.
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