martedì,Aprile 16 2024

Rinascita Scott, i manoscritti di Mantella e la rete degli insospettabili

Le missioni di morte affidate dal boss di Zungri contro i Soriano di Filandari, l’estorsione al dentista, la bomba a Vibo ed i progetti di morte dei Piscopisani

Rinascita Scott, i manoscritti di Mantella e la rete degli insospettabili
Nel riquadro il collaboratore di giustizia Andrea Mantella
Battaglia fiorillo

Attentati a suon di bombe, riciclaggio di denaro, progetti di morte e professionisti amici dei clan. I manoscritti del collaboratore di giustizia, Andrea Mantella, depositati dalla Dda di Catanzaro nel maxiprocesso Rinascita Scott continuano a riservare sorprese e non risparmiano davvero nessuno. Contengono appunti su diverse azioni criminali ad iniziare dalla “bomba esplosa alla paninoteca Lo Zodiaco – scrive Mantella – nei pressi della chiesa del Rosario” di Vibo Valentia. Secondo il collaboratore di giustizia la bomba sarebbe stata opera dei “Piscopisani Battaglia e Fiorillo”, mentre riguardo un’agenzia immobiliare vibonese, Andrea Mantella sostiene che la stessa “ricicla denaro di varie famiglie mafiose” ed in particolare dei Barba e dei Mancuso. [Continua in basso]

Professionisti al servizio dei clan

Stando ai manoscritti di Andrea Mantella, diversi professionisti vibonesi avrebbero avuto contatti compromettenti con esponenti dei clan. Il collaboratore di giustizia annota i nomi di alcuni periti assicurativi ed imprenditori, di un commercialista, di un notaio, e di dodici medici, alcuni dei quali (non indagati) citati nell’inchiesta Rinascita Scott (LEGGI QUI: “Rinascita”: il clan Lo Bianco, l’ospedale di Vibo ed il ferimento del direttore sanitario).

Per quanto riguarda i politici, oltre al nome – ripetuto anche in aula – di Giuseppe Scopelliti, all’epoca candidato alla presidenza della giunta regionale calabrese (LEGGI QUI: Rinascita Scott, Mantella: «La ‘ndrangheta votò per Peppe Scopelliti») e che sarebbe stato sostenuto dai clan attraverso una compravendita di voti da parte dei clan reggini con una dazione di denaro ai clan vibonesi, Mantella annota nei suoi manoscritti il nominativo di un ex sindaco di un paese del Vibonese e quello di un ex consigliere regionale di centrosinistra. Si tratta di nomi mai letti sinora nei verbali di Mantella (ci riferiamo, naturalmente, a quelli non omissati) e che si capirà meglio nelle prossime udienze se verranno ripetuti in aula.

Michele Fiorillo

L’imprenditore Morelli nel mirino dei Piscopisani

Secondo Andrea Mantella, nel “mirino” del clan dei Piscopisani sarebbe finito poi Pino Morelli – titolare di un mulino lungo la strada che collega Vibo Valentia a Piscopio -, vittima di tentativi di estorsione ai quali non si è mai piegato denunciando tutto ai carabinieri (all’epoca diretti dal luogotenente Nazzareno Lopreiato) che hanno portato a termine nel 2008 l’operazione denominata “Zain”. Pino Morelli è divenuto un testimone di giustizia, confermando in Tribunale a Vibo Valentia tutte le accuse contro i suoi estorsori, “personaggi” di Stefanaconi e Piscopio all’epoca ancora alleati prima dello scoppio della faida nel settembre del 2011. Mantella nei suoi appunti annota testualmente: “Fiorillo Michele, Zarrillo, si rivolse a me per eliminare Morelli del Mulino. Questi ogni mattina andava a Stefanaconi dalla madre”. [Continua in basso]

Giuseppe Accorinti

I Soriano, l’omicidio Mazzeo e la vendetta di Accorinti affidata a Mantella

Andrea Mantella svela poi gli autori di altri fatti di sangue chiamando in causa i Soriano di Pizzinni di Filandari. Sempre i fratelli Soriano hanno ucciso il padre di Nicolino Pantaleone Mazzeo, schieratosi con Peppone Accorinti”, ovvero con il boss di Zungri che in Rinascita Scott ha optato per il rito ordinario. Nicolino Pantaleone Mazzeo è invece uno degli imputati di Rinascita Scott che ha scelto di essere processo con il rito abbreviato. Così continua Andrea Mantella: “Accorinti mi chiese a sua volta di eliminare uno dei Soriano a Lamezia poiché era a conoscenza che andavano in un’autodemolizione. Voleva vendicare il padre di Mazzeo in cambio di droga”.

L’estorsione al dentista vibonese

Andrea Mantella nei suoi manoscritti parla infine dell’estorsione ai danni di un dentista di Vibo Valentia iniziata con un “danneggiamento fatto da Furlano Renato e Scrugli Francesco. Io consegnai un fucile a canne mozze – scrive il collaboratore di giustizia –  datomi da Enzo Barba nell’immediatezza del fatto. Mandanti dell’estorsione i Lo Bianco-Barba. Estorsione pagata anche tramite assunzione all’interno nel suo studio della moglie di un Barba”.

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