giovedì,Marzo 28 2024

Operazione Arma Cuntis, due i vibonesi coinvolti (VIDEO)

Ecco le accuse della Procura di Reggio Calabria nei confronti di un 33enne di Vazzano, arrestato, e di un 70enne di Vallelonga, indagato a piede libero

Operazione Arma Cuntis, due i vibonesi coinvolti (VIDEO)

C’è anche Antonio Corrado, 33 anni, di Vazzano, fra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione denominata “Arma Cuntis” che vede coinvolti in totale 38 soggetti. Antonio Corrado è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’acquisto, vendita e detenzione di armi e munizioni. In particolare, secondo l’accusa, avrebbe mediato la compravendita di armi nelle zone di Vazzano e Vallelonga sin dall’anno 2013. Le prime risultanze investigative dell’intera inchiesta rivelavano che Giuseppe Arilli di Locri, pure lui arrestato, risultava intrattenere stretti rapporti di amicizia con Tonino Corrado con il quale avrebbe detenuto un numero imprecisato di fucili di natura clandestina, che gli stessi occultavano nei terreni siti nelle immediate vicinanze dell’abitazione di Corrado e necessari per le battute di caccia al cinghiale che in quel periodo era di fatto illegale essendo chiusa l’attività venatoria. Fondamentali per le indagini le intercettazioni telefoniche, per un’inchiesta svolta con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti procuratori Antonio De Bernardo (oggi in servizio alla Dda di Catanzaro) e Simona Ferraiuolo. Altre contestazioni rivolte ad Antonio Corrado si riferiscono alla detenzione di un imprecisato numero di armi da fuoco e relative munizioni in data 23 maggio 2013 a Vazzano. Le armi sarebbero state occultate in un terreno di sua proprietà, mentre il 17 luglio 2013 si fa riferimento alla detenzione illegale di più fucili, fra i quali uno sovrapposto. Altra compravendita di armi vede indagato Antonio Corrado insieme a Giuseppe Arilli e Nicola Galloro, 70 anni, di Vallelonga, alias “Mastro Nicola”, indagato a piede libero In questo caso si parla che di munizionamento per armi da guerra (proiettili per Kalashnikov). Nei confronti di Nicola Galloro, il gip ha rigettato la richiesta del pm per insussistenza delle esigenze cautelari.

 

 

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