Omicidio Matina, sei nuovi indagati
Avviso di conclusione indagine per i componenti della famiglia Patania, mandanti del delitto, con i quali la vittima era imparentata per aver sposato una nipote del boss “Nato”.
Nuovi sviluppi giudiziari nelle indagini sull’efferato omicidio di Giuseppe Matina, 33 anni, alias “Gringia”, avvenuto il febbraio 2012 a Stefanaconi. A riferirlo è, questa mattina, il Quotidiano del Sud, dando notizia di un avviso di conclusione indagini notificato a sei componenti della famiglia Patania, non per il delitto messo a segno nel cortile dell’abitazione della vittima, ma anche per un precedente tentativo avvenuto il 27 dicembre 2011.
Vengono così individuati i mandanti dell’omicidio la cui esecuzione, come hanno accertato le indagini della Dda, è da attribuire ad un commando composto da Arbem Ibrahimi, Andrea Nicola Patania, Francesco Lopreiato e Cristian Loielo.
Ora le nuove contestazione del pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, arrivano all’indirizzo della vedova del boss Fortunato “Nato” Patania e di quattro dei suoi cinque figli più un sesto parente. Si tratta di Giuseppina Iacopetta (62 anni), Nazzareno (43), Saverio (39), Salvatore (38) e Giuseppe Patania (36), tutti di Stefanaconi, e, infine, Nicola Figliuzzi (26) di Soriano.
A contribuire alla definizione del nuovo quadro accusatorio le dichiarazioni di Loredana Patania, nipote del defunto boss “Nato” e moglie di Matina, ora collaboratrice di giustizia, nonché quelle di Daniele Bono, anch’egli collaboratore, che con la donna intratteneva una relazione. Giuseppe “Gringia” Matina venne eliminato perché segretamente alleato con il gruppo facente capo ad Antonio Emilio Bartalotta.