Interlocutorio. Questo il termine forse più appropriato per definire l’ultimo incontro della commissione paritetica sorta mesi fa con l’obiettivo di risolvere la questione delle mancate riforme dello Statuto della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati, richieste dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. In ballo, del resto, vi sono l’essenza stessa dell’eredità spirituale e materiale di Natuzza Evolo, di cui domani ricorre il nono anniversario della morte, e il pieno indirizzo della sua opera nei dettami della Chiesa universale che tanto ha amato in vita. Due temi particolarmente cari ai tanti figli spirituali della mistica sparsi per il mondo. All’ultima riunione del comitato, da quanto si apprende, per quanto riguarda la Curia sono stati presenti l’attuale direttore dell’Ufficio amministrativo don Antonio Russo, il vicario episcopale monsignor Vincenzo Varone e l’avvocato Manuela Di Sensi, mentre, vista l’assenza per motivi improrogabili del vicepresidente Vincenzo Trungadi e dell’avvocato Emilio Artiglieri, in rappresentanza della Fondazione vi sarebbe stato il solo presidente Pasquale Anastasi. L’incontro avrebbe ad ogni modo registrato dei passi in avanti, seppur piccoli. Rimarrebbero ancora insoluti i problemi sul tavolo, ma la volontà dei membri delle due parti sarebbe di continuare a lavorare per smussare gli angoli. Il vescovo Luigi Renzo, nello specifico, appoggiato dalla Conferenza episcopale calabra, da tempo chiede l’ampliamento del consiglio d’amministrazione ad undici membri e l’inserimento al suo interno di tre delegati della Curia, l’eliminazione dallo Statuto del testamento spirituale di Natuzza, con l’aggiunta dell’inciso che lo spirito dell’ente morale è costituito dalla volontà da lei manifestata in tale documento, e la sottolineatura che la cura e la gestione della chiesa della Villa della Gioia una volta consacrata sarà di pertinenza della diocesi. (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)
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