Sarà necessario un nuovo giudizio di revisione da parte della Corte d’Appello di Napoli per Domenico Cupitò, 59 anni, detto “Pignuni”, di Nicotera, condannato in via definitiva nel processo nato dall’operazione “Odissea” a 4 anni ed 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa. In particolare, Cupitò è stato riconosciuto quale affiliato al clan Mancuso di Limbadi con il compito di fare da percettore degli introiti estorsivi della cosca per conto dei fratelli Giuseppe e Diego Mancuso. La prima sezione penale della Cassazione ha infatti accolto il ricorso di Cupitò avverso la pronuncia con la quale la Corte d’Appello di Salerno il 23 novembre 2017 ha respinto la revisione della sentenza pronunciata, in data 19 giugno 2009, dalla Corte d’Appello di Catanzaro, a sua volta confermativa del verdetto in abbreviato del gup distrettuale che aveva riconosciuto la penale responsabilità in ordine al reato di associazione mafiosa. La Cassazione ha deciso di annullare senza rinvio la decisione dei giudici di Salerno, ordinando la trasmissione degli atti, per un nuovo giudizio di revisione, alla Corte d’Appello di Napoli.
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