giovedì,Aprile 25 2024

Tangenti al Miur, indagata anche la reggente dell’Ufficio scolastico della Calabria

Arrestato Federico Bianchi, editore dell’agenzia Dire, accusato di concorso in corruzione insieme a Giovanna Boda

Tangenti al Miur, indagata anche la reggente dell’Ufficio scolastico della Calabria
Giovanna Boda e Federico Bianchi

Arrestato nelle scorse ore Federico Bianchi di Castelbianco, presidente della Società italiana di ortofonologia, editore dell’agenzia di stampa Dire. Il provvedimento rientra in un’inchiesta della Procura di Roma su presunte tangenti a Giovanna Boda, dirigente di prima fascia e capo del Dipartimento delle Risorse umane al Ministero dell’Istruzione, nonché reggente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria. Bianchi è indagato, insieme alla 47enne, per l’ipotesi di reato di corruzione in concorso, rivelazione e utilizzazione del segreto istruttorio con altre persone.

La misura di custodia cautelare, insieme ad altri due arresti, è stata eseguita dai militari della Guardia di Finanza in esecuzione di un’ordinanza del giudice delle indagini preliminari del Tribunale. In particolare, ai domiciliari sono finiti Valentina Franco e Fabio Condoleo, dipendenti di Bianchi, ma collaboratori della Boda: erano la segretaria e l’autista. [Continua in basso]

L’inchiesta sulle tangenti al Ministero dell’Istruzione

In base a quanto emerso in sede d’indagine, Bianchi e Boda sono ritenuti presunti responsabili del reato di corruzione, in quanto il primo avrebbe offerto 679mila euro tra soldi e benefit in cambio di appalti al Ministero dal valore di 23 milioni di euro. Tra i regali, anche auto di lusso, contanti, lezioni di violino, lo stipendio della colf e l’affitto dell’appartamento dove abitavano i genitori.
Nella scorsa primavera Giovanna Boda a seguito di alcune perquisizioni effettuate dalle forze dell’ordine nel suo appartamento e nel suo ufficio aveva tentato di togliersi la vita gettandosi dal secondo piano di un palazzo in piazza della Libertà a Roma. La professionista era stata poi soccorsa e trasportata con urgenza al Policlinico Gemelli di Roma. Tramite il suo legale ha dichiarato: «Le accuse a me rivolte mi hanno sconvolto. Non chiedo compassione, ma rispetto per l’umiliazione e il dolore che mi sono stati inflitti. Ho sempre servito lo Stato con rigore e onestà: ho chiesto di essere interrogata proprio per chiarire la mia posizione».

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