giovedì,Marzo 28 2024

Omicidio Fiorillo, i due arrestati non rispondono al gip del Tribunale di Vibo

Interrogatori di garanzia stamane per gli accusati del delitto commesso a Longobardi il 15 dicembre del 2015. Gli avvocati si preparano al Riesame

Omicidio Fiorillo, i due arrestati non rispondono al gip del Tribunale di Vibo

Si avvalgono della facoltà di non rispondere Arcangelo Michele D’Angelo, 29 anni, di Piscopio, difeso dall’avvocato Marco Talarico, e Saverio Ramondino, 26 anni, di Vibo Valentia, difeso dall’avvocato Francesco Sabatino, arrestati ieri dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia per l’omicidio di Francesco Fiorillo, commesso il 15 dicembre del 2015 a Longobardi. Entrambi, comparsi per l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia Giulio De Gregorio, non hanno inteso rispondere alle domande del giudice in ordine alle accuse mosse loro dal pm della Procura di Vibo, Concettina Iannazzo, titolare dell’inchiesta. Un’indagine articolata, condotta sul campo dalla Squadra Mobile di Vibo, diretta da Giorgio Grasso e Cristian Maffongelli, e che non si è fermata all’arresto nel marzo scorso di Antonio Zuliani, 27 anni, pure lui di Piscopio ed accusato di aver aperto il fuoco contro la vittima. Proprio la detenzione di Zuliani ha permesso agli inquirenti di arrivare agli altri due presunti complici nel delitto. Le parziali ammissioni di Zuliani in ordine al fatto di aver esploso colpi di pistola prima dell’omicidio, ma il tentativo di allontanare da sé stesso le responsabilità per il fatto di sangue addossandole a D’Angelo e Ramondino, ha permesso agli investigatori di chiudere il cerchio su tutti i presunti esecutori materiali dell’omicidio per il quale si cerca ancora l’esatta individuazione del movente. Gli arrestati, attraverso i rispettivi difensori Sabatino e Talarico, annunciano il ricorso al Tribunale del Riesame per valutare la sussistenza delle condizioni per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini invece proseguono anche su altro filone. Non pochi sono infatti i contatti con altra inchiesta per prostituzione minorile nel Vibonese che ha già portato alla condanna, fra gli altri, dell’ex parroco di Zungri. La Squadra Mobile di Vibo ed il pm Concettina Iannazzo non lasciano nulla al caso al fine di avere un quadro quanto mai definito in ordine a tutti gli elementi di responsabilità ed a tutti gli aspetti di una storia che aspetta ancora – almeno per quanto attiene il movente – di essere scritta nella totale interezza.   In foto: Arcangelo D’Angelo e Saverio Ramondino     LEGGI ANCHE:  Omicidio Fiorillo a Longobardi: la parziale confessione di Zuliani – Video

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