mercoledì,Maggio 15 2024

Narcotraffico internazionale: Stammer, chieste 15 condanne

Approda dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro contro i cartelli della droga vibonesi

Narcotraffico internazionale: Stammer, chieste 15 condanne
La Corte d'Appello di Catanzaro

Requisitoria del sostituto procuratore generale di Catanzaro, Raffaella Sforza, nel processo d’appello nato dall’operazione “Stammer” contro il narcotraffico internazionale. Queste le richieste di condanna: 16 anni di carcere per Antonio Grillo, di 43 anni, di San Calogero (difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 15 anni per Giuseppe Grillo, di 40 anni, di San Calogero (difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 15 anni per Pasquale Grillo, di 72 anni, di San Calogero (padre di primi due, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio); 7 anni Mario Calesse, di 46 anni, di Sant’Eufemia d’Aspromonte, residente a Muggiò (Mb, assolto in primo grado); 7 anni Giuseppe Careri, di 50 anni, di Rosarno; condanna ad un anno per Franco Greco, di 49 anni, di Marcedusa (18 anni chiesti dal pm); 15 anni e 6 mesi per Rocco Iannello, di 46 anni, di San Giovanni di Mileto (difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo e dall’avv. Mario Santambrogio); 15 anni e 6 mesi per Fortunato Loschiavo, di 50 anni, di Mileto (difeso dall’avvocato Diego Brancia); 15 anni per Ernesto Oliva, di 59 anni, di Terranova da Sibari (Cs), assolto in primo grado; 5 anni e 4 mesi per Salvatore Paladino, di Rosarno (avvocato Giovanni Vecchio); 16 anni per Massimo Pannaci, di 53 anni, di Vibo Valentia (avvocato Giovanni Vecchio); 30 anni Pasquale Pititto, di 53 anni, di San Giovanni di Mileto (assolto in primo grado, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Giovanni Marafioti); 10 anni Antonio Prostamo, di 32 anni, di San Giovanni di Mileto (, assolto in primo grado, difeso dall’avvocato Giuseppe Grande); 16 anni per Antonio Varone, di 46 anni, di Mileto (difeso dagli avvocati Michelangelo Miceli e Sergio Rotundo); 15 anni Osvaldo Mena Nunez, di 55 anni, della Repubblica Dominicana. [Continua in basso]

Pasquale Pititto

Secondo l’accusa, la consorteria attiva nel circondario vibonese, storicamente inserita nel traffico internazionale di stupefacenti, al fine di sopperire alle richieste sempre maggiori e diversificate del mercato della droga, e considerato il protrarsi dei tempi di attesa per l’approvvigionamento della cocaina dal Sudamerica, avrebbe intessuto trattative con gli albanesi, per il tramite di sodali brindisini, funzionali all’approvvigionamento di enormi partite di marijuana.
I vibonesi avrebbero inoltre ospitato a Mileto l’emissario albanese giunto a garanzia dell’importazione. In tale occasione, lo stupefacente commissionato sarebbe stato volutamente dirottato dalla Puglia verso il porto di Ancona, concludendo il suo viaggio a Milano dove il sodalizio vantava la presenza di accoliti utilizzati per la vendita nel circondario milanese.  

Antonio Prostamo

L’inchiesta è nata da una comunicazione pervenuta nel novembre 2014 dal National Crime Agency (N.C.A.) dell’ambasciata della Gran Bretagna in Italia. In particolare, il National Crime Agency, recependo un’analoga segnalazione del paritetico organismo in Colombia, ha segnalato la connivenza tra un’organizzazione criminale colombiana e una italiana impegnate nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica da destinare al mercato europeo.

Nel corso delle conversazioni captate sono poi emersi chiari riferimenti alla spedizione dello stupefacente, ai prezzi, al quantitativo e al successivo trasporto. Tutti i dati segnalati dal National Crime Agency sono stati quindi pienamente riscontrati nel corso della successiva attività di indagine della Dda di Catanzaro denominata “Stammer”. [Continua in basso]

Dalla Colombia sarebbe quindi giunto nel vibonese il narcos Jota-Jota, ricevuto a San Calogero nella sala ricevimenti del ristorante di Antonio Grillo. Altro colombiano arrivato a Vibo, John Peludo, è stato invece ospitato in via Gagliardi a Vibo Valentia, nella casa di Oksana Verman, ucraina passata fra le fila dei collaboratori di giustizia ed all’epoca compagna di Salvatore Pititto. 

Attraverso le microspie piazzate nella casa della donna, gli investigatori della Guardia di finanza sono quindi riusciti a ricostruire parte dell’organizzazione interessata al narcotraffico, con Massimo Pannaci, di Vibo Valentia, che avrebbe accompagnato John Peludo a Roma per la consegna del denaro necessario per un carico di cocaina (63 chili) poi sequestrato nel porto di Livorno nell’agosto del 2015. Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Giovanni Vecchio, Sergio Rotundo, Michelangelo Miceli, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Grande, Tommaso Zavaglia, Leopoldo Marchese, Gregorio Viscomi, Mario Santambrogio, Francesco Sabatino, Giovanni Marafioti.

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