giovedì,Marzo 28 2024

‘Ndrangheta: il clan Arone-Bonavota e le pressioni sugli amministratori in Piemonte

Intimidazioni per i politici di Carmagnola restii a piegarsi agli interessi della cosca. Fra gli arrestati anche uno stretto congiunto di un consigliere comunale di Sant’Onofrio

‘Ndrangheta: il clan Arone-Bonavota e le pressioni sugli amministratori in Piemonte

Avrebbe esercitato una costante pressione anche sul Comune di Carmagnola e sui politici, l’organizzazione mafiosa sgominata dalla Dda di Torino con l’operazione antimafia “Carminius”. Il tutto per accaparrarsi lavori pubblici, grazie ad “entrature” nei posti giusti. L’operazione mette così a nudo le ingerenze del clan Arone in diversi settori a Carmagnola e dintorni, con il 60enne Salvatore Arone ed il fratello Francesco posti dagli inquirenti ai vertici assoluti della ‘ndrina Bonavota di Sant’Onofrio nel territorio Piemontese, attivi da decenni. Accanto a loro, avrebbe operato un personaggio che i pentiti indicano quale capo mandamento di Cosa Nostra in Piemonte, ovvero Tonino Buono, il quale avrebbe intimidito con l’assessore Alessandro Cammarata e poi anche il vicesindaco di Carmagnola, Vincenzo Inglese, con l’incendio delle rispettive automobili. Il tutto, ad avviso della Dda di Torino, per via del fatto che l’assessore Cammarata si sarebbe apertamente scagliato contro Tonino Buono nel corso della campagna elettorale. Altri atti di intimidazione con l’incendio dell’auto, anche per la commercialista di Tonino Buono, “colpevole” agli occhi del siciliano di “aver rilevato irregolarità nella gestione contabile”, sino ad arrivare alle intimidazioni nei confronti di un funzionario comunale reo di non aver premiato la figlia di Buono. 

“La natura eclatante dei gesti commessi – già di per sé indice di persona ampiamente disposta a passare alle vie di fatto”, secondo il gip distrettuale di Torino si coniuga con la considerazione secondo la quale “siffatti gesti vengono posti in essere su un territorio che può definirsi dominato da decenni dagli Arone”. Da questo punto di vista, ad avviso del giudice “pare ragionevolmente ipotizzabile che Antonino Buono abbia posto in essere tali gesti con il consenso quantomeno tacito degli stessi Arone e ciò evidenzia ulteriormente la caratura criminale di Tonino Buono, in grado di ottenere l’assenso rispetto ad atti di rilevante entità, idonei ad allertare le forze dell’ordine sul territorio con tutte le conseguenze negative sugli affari della ‘ndrina degli Arone”. Salvatore Arone, secondo gli investigatori ed il gip, avrebbe avuto inoltre le “entrature” giuste per ottenere in anticipo gli inviti con le offerte in ordine ad alcuni bandi pubblici in Piemonte che gli sarebbero stati comunicati personalmente. “Trattasi quest’ultimo di un dato inquietante – scrive il gip – idoneo ad evidenziare l’esistenza di funzionari pubblici apparentemente infedeli e ben disposti a fornire al vertice della ‘ndrina informazioni fresche o riservate ai fini dell’accaparramento degli appalti pubblici”. In tale contesto, secondo il gip, un ruolo di tutto rispetto avrebbe avuto anche Francesco Santaguida, già coinvolto negli scorsi anni nell’inchiesta “Stupor Mundi” della Dda di Reggio Calabria contro il narcotraffico internazionale che ha visto il coinvolgimento di oltre cento persone, tutte riconducibili a clan calabresi di spessore come i Cataldo di Locri, gli Aquino di Marina di Gioiosa Ionica, i Barbaro di Platì ed i Pelle di San Luca. Un soggetto condannato proprio in Stupor Mundi ed ora di nuovo arrestato con l’accusa di associazione mafiosa con il ruolo di affiancare i vertici del clan Arone “nel compimento di qualunque attività criminosa di interesse dell’associazione”. Non a caso, a Francesco Santaguida vengono contestate anche delle truffe aggravate dalle finalità mafiose in concorso con Raffaele Arone. Francesco Santaguida è il figlio Fortunato Santaguida, 68 anni, attuale vice presidente del consiglio comunale di Sant’Onofrio nonché consigliere con deleghe allo Sport ed al Volontariato, eletto nelle amministrative del 2016 con la lista “Tre Spighe” che ha espresso quale sindaco Onofrio Maragò del centrosinistra. 

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