«Procuratore, solo una domanda… È uscita una notizia, su un quotidiano on line…», domanda la nostra collega. «Mi dica, mi dica, sono curioso, quale notizia», replica gentile e sorridente Nicola Gratteri. «Salvini punterebbe su di lei come candidato alla Presidenza della Regione…». «Non ne so nulla, sono il felice procuratore della Repubblica di Catanzaro». E già, ci hanno provato… Né con Salvini, né col centrodestra. Neppure col centrosinistra o i cinquestelle. Nicola Gratteri, sta bene dove sta, a guidare un ufficio giudiziario che fino a qualche anno fa non aveva pm, toner e carta e che, invece, oggi, è la meta ambita da chi sogna di diventare magistrato. Un ufficio che, a ben vedere – alla luce dell’immagine desolante che la politica e le amministrazioni elettive hanno offerto di se stesse – assieme alla Procura di Reggio rappresenta uno dei pochi presidi istituzionali in cui i calabresi credono.
Un giorno, forse, ci sarà un coraggioso governo che lo farà ministro della Giustizia (investito di pieni poteri, però). O un presidente della Repubblica che lo farà premier incaricato. Ma, onestamente, Gratteri presidente della Regione, magari candidato contro Oliverio o Occhiuto, o chissà chi altro, chi ce lo vede? Gratteri parla da Vibo Valentia, che nel suo sguardo alla Calabria diventa la metafora dei problemi da risolvere. «Questa è la provincia prediletta…», dice senza infingimenti. Alcuni risultati sono già arrivati. Altri ne arriveranno. Presto, importanti, molto più importanti. A Vibo tre pm antimafia e, presto, si spera, anche il nuovo procuratore. L’indiziato numero uno è lui: Camillo Falvo, che su Vibo ha indagato, che è uno dei pm di punta della Dda di Catanzaro e che potrebbe dare una svolta ad un ufficio requirente piccolo ma agguerrito, che sotto la guida del procuratore facente funzioni Filomena Aliberti s’è difeso benissimo. LEGGI ANCHE: Salvini lancia Gratteri alla Regione, lui commenta da Vibo: «Sto bene dove sto» – Video