domenica,Maggio 19 2024

Caso Miramare, chiesta la condanna del sindaco di Reggio Falcomatà

Falso e abuso d'ufficio i reati contestati. Si mira a far luce sull'assegnazione "diretta e senza bando" dei locali del prestigioso palazzo all'associazione di un imprenditore che aveva concesso i suoi locali per la segreteria di Falcomatà nella campagna elettorale del 2014

Caso Miramare, chiesta la condanna del sindaco di Reggio Falcomatà
Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà

Condanna ad un anno e dieci mesi per Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria per il Partito democratico. Un anno e otto mesi per tutti gli altri imputati. Questa la richiesta della Procura di Reggio nei confronti degli imputati del processo “Miramare”.
Secondo i pm Walter Ignazitto e Nicola De Caria, il sindaco e la giunta hanno concorso, il 16 luglio 2015, ad adottare una delibera con la quale «statuivano l’ammissibilità della proposta proveniente dall’associazione ‘Il Sottoscala’ per l’utilizzo del piano terra del ‘Miramare’», uno dei palazzi storici e prestigiosi di Reggio Calabria dopo che, durante la campagna elettorale del 2014, l’imprenditore Zagarella aveva concesso i suoi locali per la segreteria di Falcomatà.
Per la Procura, però, sindaco e assessori, anche loro imputati, hanno violato «i doveri di imparzialità, trasparenza e buona amministrazione» previsti dalla legge perché avrebbero dovuto fare un bando pubblico e non una concessione diretta.
Per i pm, quasi tutta la giunta comunale dell’epoca deve essere giudicata colpevole. A partire dagli assessori Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Secondo i sostituti procuratori Ignazitto e De Caria, dovrebbero essere condannati pure il segretario comunale Giovanna Antonia Acquaviva e la dirigente comunale Maria Luisa Spanò che si occupava del settore “Servizi alle imprese e sviluppo economico”.
In qualità di presidente e legale rappresentante dell’associazione ‘Il Sottoscala’ l’imprenditore Zagarella avrebbe ricevuto un trattamento di favore dal sindaco Falcomatà e dalla sua giunta. Falso e abuso d’ufficio i reati contestati.

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