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Tansi sul cantiere della voragine: «Una bomba ad orologeria sotto i piedi dei vibonesi» – VIDEO

Il numero uno della Protezione civile calabrese ha effettuato questa mattina un sopralluogo in via Carlo Parisi per visionare lo stato dei lavori. Accompagnato dal sindaco ha poi raggiunto il quartiere Pennello mettendo in guardia sulla necessità di fare prevenzione ed contrastare gli abusi.

Tansi sul cantiere della voragine: «Una bomba ad orologeria sotto i piedi dei vibonesi» – VIDEO

I cittadini vibonesi vivono su una vera e propria bomba ad orologeria. La città è attraversata da un fitto reticolo di canali antichi, che nel tempo hanno subito interventi scriteriati e crolli che ne hanno sbarrato il flusso mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica.

Il responsabile regionale della Protezione civile, Carlo Tansi, giunto questa mattina in città per un sopralluogo nel cantiere della voragine di via Carlo Parisi e in altre zone “sensibili” di capoluogo e frazioni, esprime un giudizio estremamente e realisticamente crudo sullo stato del rischio idrogeologico che interessa il centro abitato, plasticamente messo a nudo dall’evento che il 15 gennaio scorso ha rivelato ai vibonesi la fragilità del territorio manifestandola nel cuore del contesto urbano e fin sulla soglia delle loro case.

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Campanello d’allarme che a parere del numero uno della Prociv calabrese, raggiunto questa mattina da ilvibonese.it in via Milite Ignoto, non va affatto sottovalutato, bensì affrontato con tutte le attenzioni del caso e attraverso l’adozione delle relative contromisure. Partendo soprattutto dalla prevenzione.

«Alla luce del giorno si vede ancora meglio la gravita del problema – ha ammesso al cronista -. Il principale problema della città è che essa è attraversata da una serie di cunicoli, alcuni dei quali hanno più di 400 anni e si trovano a profondità relativamente basse, tagliando in modo trasversale gran parte dell’area più urbanizzata di Vibo. Qui, in via Parisi, ne passa uno proveniente dalla parte più antica e, a causa di un crollo sotterraneo a monte della voragine che poi si è aperta, l’acqua ha trovato un ostacolo al suo deflusso andando così a causare, in un terreno molto friabile, lo smottamento».

Dunque una circostanza che se non adeguatamente affrontata potrebbe ripetersi in altri punti. «Il rischio è che lungo il corso di questo cunicolo, dove già negli anni passati si sono verificati altri crolli, specie nella zona del comando della Polizia Municipale (nel 2004 e nel 2006 con l’alluvione), si possano ingenerare altri cedimenti».

Su quelle criticità e su altre zone a rischio della città si è concentrata più avanti la visita di Tansi questa mattina. Dopo il deposito dei bus, il responsabile della Prociv ha infatti raggiunto Vibo Marina e il Pennello, visionando la situazione di piazza della Capannina e del litorale cittadino. A fargli da guida nel tour delle fragilità del territorio, il sindaco Elio Costa e il dirigente Nesci.

In pratica, alla luce delle evidenze, per Tansi vi «è una sorta di bomba ad orologeria che scorre sotto i piedi dei vibonesi. In virtù di questo è estremamente importante che si faccia, intanto, una mappatura dei cunicoli sotterranei, alcuni dei quali sono molto grandi, entrandoci fisicamente dentro e ricostruendone l’andamento, verificando dove sono avvenuti altri crolli per evitare il ripetersi di eventi di questo tipo e quindi fare un’opera di prevenzione».

Ora, nello specifico in via Carlo Parisi, la soluzione è stata individuata dalla Prociv di concerto con l’ufficio tecnico e il sindaco di Vibo. «Qui – ha spiegato Tanzi – per disinnescare la bomba sotto questi palazzi, si è pensato di creare un percorso alternativo al cunicolo crollato che passi lungo via Milite Ignoto verso valle collegandosi poi ad altri canali, abbandonando dunque il tratto originario».

C’è una questione, non da poco, che non sfugge a Tansi: «mi auguro che su questo si faccia piena luce accertando eventuali responsabilità, ma il problema vero è che in questi cunicoli vengono convogliate sia le acque bianche che gli scarichi fognari. E proprio nella voragine di via Parisi si nota uno di questi tubi convogliato sulla volta del canale. È una situazione intricata, dunque, che però viene ulteriormente complicata da interventi scriteriati fatti negli anni scorsi, anche un ventennio fa».

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