giovedì,Marzo 28 2024

Si torna a sparare nel Vibonese: agguato nella notte contro Domenic Signoretta

Il tentato omicidio a Nao di Ionadi contro l’armiere del boss Pantaleone Mancuso detto “l’Ingegnere” che si trova agli arresti domiciliari

Si torna a sparare nel Vibonese: agguato nella notte contro Domenic Signoretta

Agguato nella tarda serata di ieri contro Domenic Signoretta, 34 anni, ritenuto l’armiere del boss Pantaleone Mancuso, alias “l’Ingegnere”, quest’ultimo irreperibile dallo scorso anno dopo l’avvio della collaborazione con la giustizia da parte del figlio Emanuele Mancuso. Un fatto di sangue grave per la caratura del personaggio e perché potrebbe innescare una nuova e pericolosa guerra di mafia nel Vibonese. Il personaggio, infatti, è di primo piano nell’ambito dello scacchiere mafioso e delle diverse articolazioni in cui è diviso il clan Mancuso. Almeno trenta i colpi d’arma da fuoco esplosi all’indirizzo di Domenic Signoretta che è rimasto miracolosamente illeso nei pressi del cortile della propria abitazione dove si trova agli arresti domiciliari. Signoretta è stato condannato in primo e secondo grado a 7 anni di reclusione per la detenzione di un ingente quantitativo di armi. Sul suo conto hanno reso dichiarazioni accusatorie i collaboratori di giustizia Arcangelo Furfaro del clan Molè – che ha diviso con Signoretta un appartamento a Roma -, Andrea Mantella e Raffaele Moscato. 

Il 13 novembre 2017, Domenic Signoretta è stato anche condannato a 12 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria in quanto ritenuto responsabile – nell’ambito dell’operazione “Mediterraneo” – di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con il clan Molè di Gioia Tauro. La Cassazione ha però annullato con rinvio con riferimento all’aggravante dell’agevolazione del clan mafioso dei Molè e sarà pertanto necessario un nuovo processo di secondo grado. Sul luogo dell’agguato si sono portati i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, guidati dal capitano Gianfranco Pino, che hanno avviato le indagini per far luce sul grave fatto di sangue ancora tutto da decifrare ma che rischia di aprire un nuovo fronte di scontro armato nel Vibonese e nel clan Mancuso. 

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